Categorie: Verbum Domini

Vangelo (12 febbraio 2018) Perché questa generazione chiede un segno?

Mc 8,11-13
Perché questa generazione chiede un segno?

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

Il libro del Siracide detta un sano comportamento quando ci si deve relazionare con gli altri, in ogni circostanza, evento, situazione. Esso chiede la somma prudenza nel parlare, nel dire, nel rispondere, nel chiedere. A volte si è obbligati a tacere.

Se ti hanno fatto capotavola, non esaltarti. Compòrtati con gli altri come uno di loro. Pensa a loro e poi mettiti a tavola; quando avrai compiuto il tuo dovere, accòmodati per far festa con loro e ricevere complimenti per le tue buone maniere. Parla, o anziano, poiché ti si addice, ma con saggezza, e non disturbare la musica. Quando c’è un’esecuzione non effonderti in chiacchiere, e non fare il sapiente fuori tempo. Sigillo di rubino su ornamento d’oro è un concerto musicale in un banchetto. Sigillo di smeraldo in una guarnizione d’oro è la melodia dei canti unita alla dolcezza del vino. Parla, o giovane, se c’è bisogno di te, non più di due volte se sei interrogato. Compendia il tuo discorso, molte cose in poche parole; compòrtati come uno che sa e che tace a un tempo. Fra i grandi non mostrarti presuntuoso, e dove vi sono anziani, non ciarlare troppo. Prima del tuono viene la folgore, prima dell’uomo modesto viene la grazia. All’ora stabilita àlzati e non restare per ultimo, corri a casa e non indugiare. Là divèrtiti e fa’ quello che ti piace, ma non peccare con parole arroganti. Per tutto ciò benedici chi ti ha creato, chi ti colma dei suoi benefici. Chi teme il Signore ne accetta l’istruzione, chi lo ricerca di buon mattino trova il suo favore. Chi scruta la legge viene appagato, ma l’ipocrita vi trova motivo di scandalo. Quelli che temono il Signore sanno giudicare, i loro giudizi brillano come luce. Il peccatore non accetta critiche e trova scuse a suo piacere. Chi è saggio non trascura la riflessione, l’empio e il superbo non provano alcun timore. Non fare nulla senza consiglio, non ti pentirai di averlo fatto. Non camminare in una via piena di ostacoli e non inciamperai in luoghi pietrosi. Non fidarti di una via senza inciampi, guàrdati anche dai tuoi figli. In tutto ciò che fai abbi fiducia in te stesso, perché anche questo è osservare i comandamenti. Chi crede alla legge è attento ai comandamenti, chi confida nel Signore non subirà alcun danno (Sir 32,1-24).

Vi è sapienza opportuna e sapienza inopportuna. Come è inopportuno parlare mentre tutti gli altri ascoltano. Così è opportuno tacere quando gli interlocutori sono duri d’orecchio. Il Libro del Qoelet insegna che non sempre è tempo di parlare. Vi è anche il tempo obbligatorio per tacere. Conoscere i tempi è saggezza di Spirito Santo.

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato. Un tempo per uccidere e un tempo per curare, un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e un tempo per danzare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via. Un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica? (Qo 3,1-9).

Gesù è sommamente prudente. Sa che ai farisei non si può mai rispondere in modo diretto, Con loro si è sempre obbligati a parlare in parabole, per immagini, per racconti, per similitudini tratti dalla Scrittura Antica. A volte con essi si deve soltanto tacere.

Diverse volte è affermato nel Vangelo che Gesù lascia farisei e scribi e se ne va. Interrompe con loro il discorso. Perché Lui che è sapienza eterna non sostiene un ragionamento sino alla fine? Di certo non gli mancano le parole. Gesù non ha una parola di scienza, di dottrina, di argomentazione, di filosofia. La sua è parola purissima di rivelazione per la conversione e la fede in essa. Farisei e scribi non chiedono per essere illuminati, ma per trovare un capo di accusa nelle sue parole. La discussione è inutile, il ragionamento non serve, l’argomentazione si rivela vana. Poiché Gesù non può fare cose vane, inutili, infruttuose, anzi pericolose perché contro se stesso, lascia ogni discorso con loro e si dedica alla predicazione e all’evangelizzazione dei cuori.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la saggia prudenza.

Commento del Movimento Apostolico

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