Venite a me, voi tutti che siete stanchi.
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Quando il Salmo narra la bellezza della Legge del Signore, dice che essa è dolce come il miele. Infonde gioia. Crea pace. Dona vita. Ravviva la speranza.
I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio.
Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale: esulta come un prode che percorre la via. Sorge da un estremo del cielo e la sua orbita raggiunge l’altro estremo: nulla si sottrae al suo calore. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti, più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.
Anche il tuo servo ne è illuminato, per chi li osserva è grande il profitto. Le inavvertenze, chi le discerne? Assolvimi dai peccati nascosti. Anche dall’orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro da grave peccato. Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore (Sal 19 (18) 1-15).
Molti figli di Israele consideravano la Legge un peso oppressivo, insopportabile. Il Signore interviene per mezzo del profeta Geremia e denuncia questo pensiero malvagio contro la sua Legge. Essa non è oppressione, è vera liberazione dal peso del peccato, del vizio, di ogni altra schiavitù spirituale e fisica che l’uomo si procura.
Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà: “Qual è il peso del messaggio del Signore?”, tu riferirai loro: “Voi siete il peso del Signore; io vi rigetterò”. Oracolo del Signore. E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: “Peso del Signore!”, io lo punirò nella persona e nella famiglia. Direte l’uno all’altro: “Che cosa ha risposto il Signore?”, e: “Che cosa ha detto il Signore?”. Non farete più menzione del peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso, per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti, nostro Dio. Così dirai al profeta: “Che cosa ti ha risposto il Signore?”, e: “Che cosa ha detto il Signore?”. Ma se direte: “Peso del Signore”, allora così parla il Signore: Poiché ripetete: “Peso del Signore”, mentre vi avevo ordinato di non dire più: “Peso del Signore”, ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai vostri padri. Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata» (Ger 23,33-40).
Urge una vera conversione teologica, ascetica, mistica. Dobbiamo tutti convertirci alla bontà, alla leggerezza, alla soavità della Parola del Signore. Essa mai potrà dirsi un peso per noi, un giogo pesante, una oppressione, una schiavitù. Questa conversione è urgente, perché oggi si è tutti nella convinzione che Dio sia il solo nemico da abbattere, cancellare, radiare dalla nostra terra. O Dio o l’uomo. Se si afferma Dio muore l’uomo. Se si afferma l’uomo deve morire Dio, deve essere annullato in ogni sua relazione con l’uomo. Questo è il pensiero malvagio che governa il cuore del mondo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
L’umanità ha dichiarato la morte di Dio, ma con quali risultati? Sta assistendo alla morte di se stessa. Si sta suicidando, scannando non solo in senso spirituale, quanto anche nella realtà fisica. Solo Dio è il fondamento della verità dell’uomo e questo fondamento per ogni uomo è uno solo: Cristo Gesù. Ma oggi non si vuole alcun riferimento “politico” con Lui. La società si deve costruire come se Lui non esistesse, anzi bisogna anche abolire dal suo seno i ricordi visibili di Lui, come l’esporre il Crocifisso in luoghi pubblici. E così l’uomo rimane sempre più stanco, più oppresso, senza ristoro, con un giogo sul suo collo pesantissimo, impossibile da portare. Una società di peccato, di vizio, ingiustizia, mai potrà reggersi. Essa è destinata alla morte.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, convertiteci alla verità.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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