Verbum Domini

Vangelo 14 Marzo 2019. Chiunque chiede, riceve.

Mt 7,7-12
Chiunque chiede, riceve.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».


Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi

Sempre Dio elargisce la sua misericordia in vista, in previsione della nostra misericordia. Questa verità è rivelata da Cristo Gesù nella parabola del servo spietato.

Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?

». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”.

Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”.

Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?

“. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello» (Mt 18,21-35).


Gesù ci rivela che la misericordia di Dio è grande, infinita, senza misura. A chi è data questa misericordia? A chi vive la sua misericordia in modo proporzionato alla misericordia ricevuta. È verità eterna. Il Signore ci dona la sua misericordia proprio in previsione della nostra. La sua è condizionata alla nostra. Il re condona un debito “infinito” in previsione di un condono di un debito “finito”. Poiché il debito “finito” non è stato condonato, il re ritira il suo condono, la sua misericordia, il suo perdono e allora si passa per la via della più stretta giustizia. Per giustizia tu hai chiesto fino all’ultimo centesimo, per giustizia io ti chiedo fino all’ultimo centesimo.

Anche la regola d’oro è fondata sulla misericordia in previsione. Questa volta però è l’uomo che deve prevedere la misericordia che domani gli necessiterà e in base alla previsione dovrà costruirsi la misericordia per il futuro sia remoto che prossimo. Poiché il futuro è sempre incerto. Quello che oggi si possiede, domani potrebbe scomparire, le nostre previsioni dovranno essere sempre grandi. Anche se siamo nella più alta santità, dobbiamo vivere un grandissimo perdono in previsione. Domani potremmo essere grandi peccatori e di certo avremo bisogno sia della misericordia di Dio che di quella del prossimo.

Ma se noi siamo stati giudici spietati, chi ci userà misericordia?

La legge del Signore è perfetta: misericordia per misericordia, giustizia per giustizia, clemenza per clemenza, rigore con rigore, pietà per pietà. Vuoi il perdono dei peccati, perdona i peccati dei fratelli. Oppure vuoi essere aiutato, aiuta i tuoi fratelli. Vuoi essere stimato, stima quanti sono accanto a te.

Ad esempio vuoi che Dio usi verso di te una misura grande, usa una misura grande verso il mondo intero. Vuoi essere ascoltato dal Signore, ascolta i tuoi fratelli. È verità eterna: non c’è misericordia per quanti sono senza misericordia. In previsione che rimarremo senza misericordia eterna, tutti dobbiamo porre cuore, mente, volontà per essere grandi amministratori di ogni misericordia, sia per il corpo che per lo spirito. Dalla misericordia nasce la misericordia.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci operatori di misericordia.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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