Categorie: Verbum Domini

Vangelo (14 settembre) Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo

Gv 3,13-17
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo.

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Secondo le antiche profezie, maldestramente interpretate, molti erano indotti a pensare che il Messia del Signore sarebbe venuto per operare il giudizio di Dio sugli uomini. Distruggere i malvagi e instaurare un regno di soli giusti. Infondo era anche questo il pensiero che spingeva i farisei ad agire. Per loro gli empi non avevano alcun diritto di appartenere al popolo del Signore. Per questa ragione venivano tagliati fuori. Anzi essi stessi si tagliavano fuori, si separavano dagli altri, da quanti cioè da loro venivano giudicati empi, malvagi, idolatri, adoratori del peccato e del male. Malachia e Daniele interpretati in modo erroneo avrebbero potuto portare ad una simile interpretazione. 



Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla. Calpesterete i malvagi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti. Tenete a mente la legge del mio servo Mosè, al quale ordinai sull’Oreb precetti e norme per tutto Israele. Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io, venendo, non colpisca la terra con lo sterminio (Mal 3,19-24). 

Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto (Dn 7,13-14). 

Gesù annunzia a Nicodemo che il vero fine della sua venuta come Messia del Signore e come Figlio dell’uomo non è per operare il giudizio di Dio sugli uomini. Il Padre ama tanto il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque creda in lui non vada perduto, ma abbia la vita nel suo nome. Dio lo ha mandato non per condannare il mondo, ma per salvarlo per mezzo di Lui. Quella di Gesù è una missione di purissima salvezza, redenzione, giustificazione, amore. Ogni uomo, anche il più grande peccatore, accoglie Cristo Gesù, vive di fede in Lui, è salvo, non è condannato.



Questa verità dona la vera speranza ad ogni figlio di Adamo. Posso convertirmi, salvarmi, riscattarmi, entrare nella vita. Posso essere perdonato da tutte le mie malefatte, trasgressioni dei comandamenti, errori della mia vita. Posso ad una sola condizione: che abbia fede in Gesù Signore. Accolgo la sua Parola, mi immergo nella sua grazia, vivo il suo Vangelo, mi pento di ciò che ho fatto, mi lascio perdonare i peccati, conduco una vita moralmente ineccepibile, mi salvo. Cristo Gesù è il vero sacramento dell’amore del Padre. Per Lui la vita eterna entra nel mio cuore.

Quanto è detto di Cristo Gesù necessariamente deve essere predicato della Chiesa. Dio ha tanto amato il mondo da dare la Chiesa, perché chiunque crede in essa, non muoia ma abbia la vita nel nome di Cristo Gesù, della cui grazia e del cui amore essa è l’amministratrice. La Chiesa non è per condannare il mondo, ma perché tutti si salvino per mezzo della sua opera missionaria, evangelizzatrice, nel dono della grazia e della verità. Nessuna differenza tra Cristo e la Chiesa. Cristo sacramento dell’amore del Padre, la Chiesa saramento dell’amore di Cristo. Cristo Crocifisso redentore del mondo, la Chiesa Crocifissa redentrice del mondo. Un solo corpo, una sola vita. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci sacramento di amore



Commento del Movimento Apostolico

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