Verbum Domini

Vangelo (14 Settembre 2018): Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo

Gv 3,13-17
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo.

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Gesù discende dal cielo con la sua Incarnazione. Lui è nell’eternità dal Padre, presso il Padre, davanti al Padre, come persona distinta dal Padre, Mediatore unico nella sua creazione. È il suo Figlio Eterno, è il suo Verbo. Come Verbo Eterno, rimanendo Verbo Eterno si fa carne. Si fa vero uomo, per portare sulla nostra terra la grazia e la verità. Sale al cielo con la sua gloriosa risurrezione. È disceso come vero Dio, si è fatto vero uomo, come vero uomo, trasformato in luce, in spirito, sale al cielo, portando con sé nel cielo, nel suo corpo l’intera creazione del Padre. Questo il prodigio che si è compiuto in Lui. In Lui oggi e per l’eternità tutta la creazione è in Dio, è anche sua essenza, essendo vera essenza di Cristo, perché suo corpo, corpo reale e mistico.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.

Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato (Gv 1,1-18).
La salvezza del popolo non è nel serpente. È nella Parola di Dio. Chi crede nella Parola, guarda il serpente, ottiene di rimanere in vita, altrimenti si è nella morte.



Gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso, per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita (Num 21,4-9).
Con Gesù tutto è differente. La salvezza è in Lui, con Lui, per Lui, perché è Lui la grazia e la verità ed è in Lui che ogni vita va attinta. Si attinge vita divenendo parte di Lui, per mezzo della fede nella Parola e dello Spirito Santo che nel battesimo ci fa suo corpo, sua vita. Ma tutto questo avviene con la fede nella sua Parola, nel suo Vangelo.
Essendo solo Cristo costituito da Dio vita dell’intera umanità, chi crede in Lui, diviene una cosa sola con Lui, entra nella vita. Chi rimane fuori di Lui, resta nella sua morte.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola con Cristo.

Commento del Movimento Apostolico

 


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