Verbum Domini

Vangelo 15 Maggio 2019. Io sono venuto nel mondo come luce.

Gv 12,44-50
Io sono venuto nel mondo come luce.

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.


Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Chi vede me, vede colui che mi ha mandato

Gesù chiude il suo insegnamento nel Discorso della Montagna dichiarando solennemente che Lui riconoscerà come suoi discepoli e accoglierà nel regno eterno del Padre solo coloro che avranno ascoltato le sue Parole e le avranno osservate, mettendole in pratica con perfetta e ininterrotta obbedienza. La salvezza eterna è dall’obbedienza alla sua Parola. Non vi sono sulla terra altre Parole di vita eterna.

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!?.

Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande» (Mt 7,21-27).

Poiché noi oggi diciamo che la vita eterna è data a tutti dal Padre e che tutti saremo accolti nel suo Paradiso, avendo noi anche dichiarato la non esistenza dell’inferno o della perdizione eterna, dobbiamo necessariamente concludere che le Parole di Gesù non servono per la vita eterna. Ma se non servono per la vita eterna, a cosa servono? Se l’empio e il giusto avranno lo stesso dono, se il Crocifisso e i crocifissori saranno, senza alcuna conversione e pentimento da parte di questi ultimi, seduti alla stessa mensa del cielo, le Parole di Cristo si rivelano mentitrici e ingannatrici. A che serve obbligare e obbligarsi all’obbedienza, se a nulla serve quanto alla vita eterna?

Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù conclude la sua vita pubblica affermando una solenne verità che rende ragione del perché occorre obbligarsi ad ogni sua Parola. Quanto Lui dice non è Parola sua, ma del Padre. Quanto Lui ha insegnato è insegnamento del Padre. Lui nulla ha messo di suo, neanche una sola virgola o un solo trattino. Ora è giusto che ognuno di noi si chieda: nel mio insegnamento, poiché sono discepolo del Signore, quanto viene dal mio cuore e quanto dal cuore di Cristo Gesù? Posso con infallibile certezza ripetere, attestare, confessare la stessa verità di Cristo Signore: “Nulla è venuto da me, tutto è riferito nel nome del mio Maestro?”

Se osserviamo bene, tra la Parola del Padre dell’Antico Testamento e quella di Gesù nel Nuovo Testamento non esiste alcuna contraddizione, alcun contrasto, alcuna contrapposizione, alcuna negazione. Gesù porta a compimento, ma non abolisce, non demolisce, non tradisce, non trasforma, non cambia, non abroga. Tra Gesù e moltissimi suoi discepoli oggi vi è sostanziale non differenza, ma contrapposizione, negazione, alterazione, modifica sostanziale di Parola. Gesù dice una cosa e i suoi discepoli dicono l’esatto contrario. Di sicuro vi è qualcosa che non funziona, tanto da spingerci a chiedere loro: voi, discepoli di Gesù, che attestate l’opposto di quanto dice il nostro Maestro, su quale fondamento eterno date verità alle vostre parole?

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci un solo pensiero e una sola verità con Cristo Gesù.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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