In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Gesù rivela il mistero del regno con sette parabole. Il regno nasce seminando la parola in ogni cuore. Il seme non attecchisce in ogni cuore e neanche in ogni cuore porta frutto. Se si semina, vi sarà sempre qualche cuore che accoglie il seme e lo farà crescere e fruttificare. Nello stesso campo in cui cresce il buon grano del regno cresce anche l’erba cattiva seminata dal diavolo. Fino all’avvento dei cieli nuovi e della terra nuova, buon grano ed erba cattiva cresceranno sempre insieme. Il valore del regno è inestimabile. Più che un tesoro nascosto in un campo. Più che una perla preziosa. Per esso vale la pena vendere tutto ciò che si possiede. Come cresce e come si diffonde il regno? Come il granello di senape e come il lievito. Mentre il regno è sulla terra, ad esso possono appartenere tutti gli uomini. Con il passaggio nell’eternità avviene la separazione eterna tra i figli della luce e i figli delle tenebre.
Avendo Gesù iniziato già la predicazione della Parola, anche il regno è già in mezzo agli uomini. È in tutti quei cuori che hanno accolto la Parola e la vivono con perseveranza. Per questo Gesù può dire che esso non viene in modo da attirare l’attenzione. Esso è radicale cambiamento di vita. Chi ruba, smette di rubare; o chi è adultero, smette di adulterare. Chi uccide, non uccide più; o chi fa il male, inizia a fare il bene. Oppure chi è idolatra e immorale, comincia ad adorare l’unico Dio in tre Persone, il solo Dio vivo e vero, il solo Creatore dell’uomo e dell’universo, abbandonando ogni falsità e menzogna. Chi si è abbandonato alla superstizioni, abbandona questo mondo di tenebre e si consegna al mondo della luce.
La conversione è opera spesso silenziosa, del cuore, della mente, dei desideri, dei pensieri.
La conversione però si vede. Si dice, predica e manifesta! Ad essa anche si invita. Ma tutto è questo è lavoro lungo, spesso vissuto nel silenzio. Si vede solo una vita che non è più la stessa. Bocca e cuore dell’uomo, con le parole e con le opere, attestano di essere diversi.
Quando Gesù è venuto, è nato in una grotta. Solo gli Angeli conoscono e annunziano il mistero. Quando esce dal mondo, se ne va come un malfattore. Solo pochissime persone sanno che Lui è il Figlio Eterno del Padre e il nostro Salvatore e Redentore.
Dopo questa venuta ed uscita nel silenzio peccaminoso del mondo, non ci sarà una seconda venuta nella storia. Per questo motivo nessuno potrà dire: Ecco qui?, oppure: Ecco là?, Non potrà dire di Cristo perché non viene più.
Non lo potrà dire neanche del regno perché esso è già stato seminato nel campo del mondo. Gesù verrà solo alla fine del tempo e della storia. Svanirà il mondo presente. Il Signore creerà quello futuro. In questo istante del passaggio del tempo all’eternità, tutto l’universo vedrà Cristo Signore venire nella sua gloria. Nessuno dovrà dirlo ad un altro. Tutti lo vedranno.
Il regno di Dio è in ogni cuore nel quale dimora la giustizia e la verità di Dio, dell’uomo, della creazione. Dove invece regnano menzogna e falsità, lì vi è posto per il regno del principe del mondo. Ogni discepolo di Gesù è obbligato a conservarsi regno di Dio, crescendo ogni giorno in grazia, verità, giustizia, secondo la Parola del Vangelo. Ma anche è chiamato a far sì che con la sua parola e la sua preghiera molti altri diventino regno di Dio. Questi due obblighi sono una sola missione. Se c’è la prima c’è l’altra. Se non c’è la prima mai potrà esserci l’altra. Si cresce da regno, si fa crescere il regno.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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