Lettura e commento al Vangelo di Venerdì 15 Novembre 2019. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
Lc 17,26-37 – Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
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Dove sarà il cadavere
Dove vi sarà un cadavere, li si raduneranno gli avvoltoi. Dove vi sarà un uomo, lì vi sarà sempre la morte. Oggi tutti vorrebbero eliminare la morte. Non sanno che essa non solo non sarà eliminata, ma si trasformerà in morte eterna, per quanti si rifiutano di riconoscere che Dio è il Signore, il Creatore dell’uomo ed a Lui va prestata ogni obbedienza, alla sua Parola, al suo Comando, alla sua Legge, al suo Vangelo.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. Riconoscete che solo il Signore è Dio: egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome; perché buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione (Sal 100 (99) 1-5).
Anticamente l’uomo era invitato a riconoscere che solo il Signore è Dio, solo Lui è il Creatore, solo Lui ha fatto quanto esiste. Il solo Dio da confessare e riconoscere era il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe. Oggi questa fede non basta più, non è più sufficiente. Non dona vera salvezza, perché il Dio vero, il solo Dio vero, ha costituito Gesù di Nazaret Signore, Giudice, Salvatore, Redentore, Mediatore universale della sua rivelazione, scienza, conoscenza, ma anche il solo Datore della grazia e della verità che libera l’uomo dalla morte eterna. Oggi ogni uomo è chiamato, deve essere chiamato a riconoscere che solo Gesù di Nazaret è il suo Dio e Signore, solo la sua Parola è vita eterna, solo la sua grazia riporta l’uomo nella sua verità, anzi in una verità ancora più grande di quella ricevuta alle origini della sua creazione.
Ma cosa sta accadendo oggi?
Non solo il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe non viene più confessato come il solo Signore, il solo Creatore, ogni Dio viene proclamato Creatore e Signore dell’uomo. È cosa naturalmente, metafisicamente, teologicamente impossibile. Un solo universo non può avere molti creatori e una sola umanità non può avere diversi plasmatori. Ma oggi si sta andando infinitamente oltre. Non solo sta scomparendo il Dio di Abramo, non solo si sta eliminando il Dio di Gesù Cristo e Gesù Cristo, il solo Salvatore e Redentore, ma anche il Dio delle religioni si sta dichiarando inutile. Ci si sta avviando al Dio personale, senza alcuna mediazione e senza più religione di appartenenza. Ufficialmente si può essere di qualsiasi religione. Nel cuore e nella mente ognuno cammina con il suo Dio sempre da lui rinnovato e modificato.
La storia invece testimonia che uno solo è Dio e uno solo è il Mediatore tra Dio e l’uomo: Cristo Signore. Gesù di Nazaret è il solo che può liberarci dalla morte eterna. Ognuno è invitato a tenersi pronto. Quando Lui verrà, se ci troverà nella sua verità, entreremo nella sua luce. Se siamo nelle tenebre, andremo nelle tenebre eterne. Il momento del passaggio dal tempo all’eternità nessuno lo conosce. Un istante prima si è nel tempo, un attimo dopo si è nell’eternità. Siamo responsabili della nostra eternità.
Vergine Fedele, Angeli, Santi, liberateci da ogni falsa fede e ogni falso convincimento.
Commento a cura del Movimento Apostolico
Fonte lachiesa.it