Categorie: Verbum Domini

Vangelo (16 dicembre) Elìa è già venuto, e non l’hanno riconosciuto

Mt 17,10-13
Elìa è già venuto, e non l’hanno riconosciuto.

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Interprete della Parola di Dio è solo lo Spirito Santo e Lui con sublime sapienza all’inizio del Vangelo secondo Luca ci ha rivelato le modalità del compimento della profezia del profeta Malachia, il solo che parla di questo ritorno misterioso di Elia.

Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla. Calpesterete i malvagi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti. Tenete a mente la legge del mio servo Mosè, al quale ordinai sull’Oreb precetti e norme per tutto Israele. Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io, venendo, non colpisca la terra con lo sterminio (Mal 3,19-24).

«Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,13-17.76-79).



Elia è stato rapito in cielo su un carro di fuoco e mai più ritornerà. Il Signore ricolmerà un uomo del suo spirito di fortezza, gli darà la stessa parola che arde come fuoco per preparare gli uomini non al giorno del giudizio finale, ma ad accogliere il Giudice che viene per insegnare loro la via della pace e della grande riconciliazione.

Allora sorse Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Egli fece venire su di loro la carestia e con zelo li ridusse a pochi. Per la parola del Signore chiuse il cielo e così fece scendere per tre volte il fuoco. Come ti rendesti glorioso, Elia, con i tuoi prodigi! E chi può vantarsi di esserti uguale? Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo; tu hai fatto precipitare re nella perdizione, e uomini gloriosi dal loro letto. Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero, sull’Oreb sentenze di condanna. Hai unto re per la vendetta e profeti come tuoi successori. Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco, su un carro di cavalli di fuoco; tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri, per placare l’ira prima che divampi, per ricondurre il cuore del padre verso il figlio e ristabilire le tribù di Giacobbe. Beati coloro che ti hanno visto e si sono addormentati nell’amore, perché è certo che anche noi vivremo (Sir 48,1-11).



Gesù conferma le parole dell’Angelo e di Zaccaria. Lo spirito di Elia si è posato su Giovanni il Battista. Lui però non è stato riconosciuto. È morto decapitato.

Anche il Figlio dell’uomo dovrà subire la stessa sorte. Dovrà soffrire molto. Anche oggi Gesù sta soffrendo molto. Per Lui non c’è posto nelle città del nostro tempo. Crea disturbo anche da semplice Crocifisso. Come è stato tolto da Gerusalemme così dovrà essere tolto dalle nostre città. Per lui vi è solo lo spazio della perenne crocifissione. È il suo mistero che dovrà compiersi fino alla consumazione della storia.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da tanta stoltezza.



Commento a cura del Movimento Apostolico

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