Verbum Domini

Vangelo (16 Luglio 2018) Sono venuto a portare non pace, ma spada

Mt 10,34-11,1
Sono venuto a portare non pace, ma spada.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Quando si dona il cuore a Gesù, lo si deve donare per intero, per sempre. Esso dovrà essere suo e non più nostro. Leggiamo solo due dei sette esami di coscienza che Lui fa agli angeli delle sue chiese e comprenderemo questa esigenza del suo amore. 

All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch’io detesto. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio” (Ap 2,1-7).

All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi: “Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio. Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti. Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”» (Ap 3,14-22). 

Vi sono piccole cadute dall’amore, ma anche grandi. A volte piccole affezioni, piccoli interessi, piccole vanità, piccoli vizi, piccole trasgressioni, piccole attenzioni, e mille altre di queste cose tolgono la totalità del cuore a Cristo e Lui non può servirsene per amare secondo la sua volontà, che è sempre volontà del Padre. Apparentemente il cuore è suo, in realtà è nostro, perché glielo sottraiamo, distraendolo e allontanandolo da Lui. Le piccole cose sono nefaste come le grandi cose. In più le piccole cose ci fanno cadere nella grande illusione. Pensiamo che il cuore sia di Cristo Signore, mentre in realtà esso è solo nostro. Gesù non ha il pieno governo su di esso. Questo significa cadere dall’amore di un tempo. Prima potevo contare interamente su di te. Ora posso contare poco. Non ci sei. Ci sei, ma è come se non ci fossi. Sei per te e non per me. Curi i tuoi interessi e non i miei. Questo producono le piccole cose.

Gesù non vuole un cuore distratto, diviso, sottratto a Lui in poco o in molto. Se gli diamo il cuore, deve essergli dato tutto e per sempre. Deve essere Lui il solo Signore e Padrone. Lui è geloso del nostro cuore e non permette che venga dato ad altri.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci un solo cuore con Gesù.

Commento del Movimento Apostolico

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