Verbum Domini

Vangelo 16 Luglio 2019. Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.

Mt 11,20-24
Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

Si sarebbero convertite

È sufficiente leggere i Profeti per conoscere il giudizio del Signore su queste due città: Tiro e Sidone.

Ecco come Il profeta Ezechiele descrive la rovina di Tiro raccontando nei dettagli la sua catastrofe. Da regina dei mari e città indistruttibile, è ora un deserto.

Così dice il Signore Dio: Tiro, tu dicevi: “Io sono una nave di perfetta bellezza”. In mezzo ai mari è il tuo dominio. I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima: con cipressi del Senir hanno costruito tutte le tue fiancate, hanno preso il cedro del Libano per farti l’albero maestro; i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan; il ponte te lo hanno fatto d’avorio, intarsiato nell’abete delle isole di Chittìm. Di lino ricamato d’Egitto era la tua vela che ti servisse d’insegna; di giacinto scarlatto delle isole di Elisa era il tuo padiglione. Gli abitanti di Sidone e di Arvad erano i tuoi rematori, i tuoi esperti, o Tiro, erano in te, come tuoi piloti. Gli anziani di Biblo e i suoi esperti erano in te, per riparare le tue falle.

Tutte le navi del mare e i loro marinai erano in te per scambiare merci. Guerrieri di Persia, di Lud e di Put erano nelle tue schiere, appendevano in te lo scudo e l’elmo, ti davano splendore. I figli di Arvad e il loro esercito erano intorno alle tue mura, vigilando sui tuoi bastioni; tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi, rendendo perfetta la tua bellezza.

Così divenisti ricca e gloriosa in mezzo ai mari. In alto mare ti condussero i tuoi rematori, ma il vento d’oriente ti ha travolto in mezzo ai mari. Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico, i tuoi marinai e i tuoi piloti, i riparatori delle tue avarie, i trafficanti delle tue merci, tutti i guerrieri che sono in te e tutta la turba che è in mezzo a te piomberanno nel fondo dei mari, il giorno della tua caduta. All’udire il grido dei tuoi nocchieri tremeranno le spiagge. Scenderanno dalle loro navi quanti maneggiano il remo: i marinai e tutti i piloti del mare resteranno a terra. Faranno sentire il lamento su di te e grideranno amaramente, si getteranno sulla testa la polvere, si rotoleranno nella cenere. Si raderanno i capelli per te e vestiranno di sacco; per te piangeranno nell’amarezza dell’anima con amaro cordoglio.

Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare

Piangendo intoneranno su di te un lamento, su di te comporranno elegie: “Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare”. Quando dai mari giungevano le tue mercanzie, saziavi tanti popoli; con l’abbondanza delle tue ricchezze e del tuo commercio arricchivi i re della terra. Ora tu giaci travolta dai flutti nelle profondità delle acque: il tuo carico e tutto il tuo equipaggio sono sommersi con te. Tutti gli abitanti delle isole sono rimasti spaventati per te e i loro re, colpiti dal terrore, hanno il viso sconvolto. I mercanti dei popoli fischiano di orrore su di te, sei divenuta oggetto di terrore, finita per sempre?» (Ez 27,3-11.25-36).

Più sono i doni di Dio e più il giudizio sarà pesante

Il principio sul quale il giudizio eterno del Signore si fonda è in relazione alle grazie, doni, carismi, elargizioni di beni divini. Gesù non ha solo predicato la Parola, ha compiuto molti miracoli. Ha attestato di essere veramente dal Padre. Ma Corazìn e Betsàida non si sono convertite. In Tiro e Sidone il Signore non ha inviato neanche un profeta così come ha fatto per Ninive. Più sono i doni di Dio e più il giudizio sarà pesante. Un paese con un parroco sarà trattato più duramente che uno senza parroco. Così dicasi anche di una città con un vescovo o addirittura con il papa. Più grandi sono le grazie e più duro sarà il giudizio. Più elevato è il ministero e più rigoroso è il giudizio.
Un parroco è il più grande dono che Dio possa fare alle anime. Lui è fonte di grazia e verità. Non attingere da questa sorgente la luce, la verità, la grazia che ci aiuta per una vera conversione e sanificazione è materia di giudizio. La responsabilità è grande.

Vergine Sapiente, Angeli, Santi, aiutateci a non sciupare nessuna grazia del Signore

Commento a cura del Movimento Apostolico

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