In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
Il cristiano è chiamato ad essere sulla terra perfetta immagine, esemplarità piena di Gesù Signore, che è a sua volta perfetta immagine, esemplarità perfetta del Padre suo. Chi è il Padre? È il Datore di ogni dono. È anche il Datore di se stesso. Si dona a noi fino alla morte di Croce. Non potendo Lui morire a causa della sua divinità, chiede al Figlio di farsi carne e di consegnare per noi la sua vita alla morte. Questa obbedienza la portò a compimento, senza tralasciare nulla della volontà del Padre suo.
Se Dio è il Datore di se stesso, se Cristo si lascia donare dal Padre dalla croce, offrendo a Lui il suo corpo come espiazione del nostro debito di giustizia, può il cristiano, chiamato ad imitare Gesù Signore, trattenere qualcosa per sé? Egli tutto deve dare per la salvezza dei fratelli. Ora – ed è questo l’errore di molti interpreti, teologici, ascetici, mistici, filosofi e pensatori del sacro – la salvezza non è dell’anima, non è quella dopo la nostra morte, non è il Paradiso beato. La salvezza è oggi. Essa è del corpo, dello spirito, dell’anima. È del singolo, della famiglia, della comunità locale, della nazione, dell’intero globo nel quale l’umanità è stata posta dal Signore.
Dinanzi ad uno stato di morte economica, che subito si trasforma anche in morte familiare, sociale, anche politica, può un cristiano trattenere nei suoi scrigni quanto possiede? Dinanzi a Gesù che donò il suo stesso corpo per noi può il cristiano rimanere insensibile? Può chiudere le porte del suo cuore? Può far finta di non sentire, non vedere? Può pensare che lui e il fratello siano due cose distinte e separate? Se pensa questo ed agisce in questo modo, di certo ancora non è discepolo di Gesù. Neanche è un suo simpatizzante. È persona che nulla sa di Gesù Signore. In più si accosta in modo falso allo stesso sacramento dell’Eucaristia.
Finché nel cristiano vi saranno due comunioni, una spirituale, mistica e l’altra reale, fatta di cose, non si è veri discepoli di Gesù. Si è veri suoi discepoli quando realtà e spiritualità divengono una cosa sola. Siamo cristiani quando noi e gli altri formiamo un solo corpo non solo mistico, ma anche reale. È la verità del corpo reale che attesta che siamo nella verità del corpo mistico. Se il corpo reale non è costituito, neanche il corpo mistico viene costituito. Viviamo un cristianesimo falso, erroneo, pigro, incompleto, viziato dal pensiero dell’uomo che ancora non si è trasformato in pensiero di Gesù Signore. La dualità tra noi e Cristo, tra noi e i fratelli è vera contraddizione cristiana.
L’insegnamento di Gesù è assai chiaro, eloquente. Lui vuole prima di tutto che nulla consideriamo nostro. Tutto è un dono di Dio. Di tutto ci si può spogliare, sia del corpo che delle cose, sia del tempo che di ogni altro dono che Lui ci ha fatto. Se una persona si rivolge a noi per ricevere un prestito – il prestito evangelico non è ad interesse e neanche lo si deve ridare – se è nelle nostre possibilità fare del bene, lo si deve fare, senza attendersi nulla in cambio, sapendo che quanto è prestato al povero da Dio viene collocato nella sua banca del Cielo ad altissimi interessi.
È Dio che ci dona quanto noi gli abbiamo donato e infinitamente di più. Un prestito da noi fatto non è all’uomo, è a Cristo, in Cristo è al Padre. Possiamo noi negare un prestito a Gesù Signore, dal momento che Lui ogni giorno ci dona tutto? Se Lui versa la sua vita per noi costantemente, senza interruzione, possiamo noi negargli il prestito di un qualcosa che possiamo dargli senza che la nostra vita ne subisca un danno? O entriamo nella verità della più pura fede, oppure siamo condannati ad un egoismo che uccide e distrugge corpo, mente, spirito, anima. L’egoismo è la negazione di Cristo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ad immagine di Gesù.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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