Categorie: Verbum Domini

Vangelo (17 Maggio 2018) Siano perfetti nell’unità

Gv 17,20-26
Siano perfetti nell’unità.

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

La Parola è la via della vera fede in Cristo, dal quale è la vera fede nel Padre. Ma quando crederanno le genti nella parola degli Apostoli e dei missionari del Vangelo? Quando essa è Parola vera di Cristo. È Parola vera di Cristo se è Parola della vera Chiesa. La vera Chiesa dona la vera Parola di Cristo. La vera Parola di Cristo genera la vera fede in Cristo. La vera fede in Cristo fa nascere la vera fede nel Padre. La non nascita della vera fede in Dio rivela che manca la la vera fede in Cristo e questa vera fede manca, perché non vi è la vera Chiesa. San Paolo sviluppa questo principio nella Lettera ai Romani con tutta la sapienza dello Spirito di Dio che è sopra di lui.

Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera salgono a Dio per la loro salvezza. Infatti rendo loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza. Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. Ora, il termine della Legge è Cristo, perché la giustizia sia data a chiunque crede. Mosè descrive così la giustizia che viene dalla Legge: L’uomo che la mette in pratica, per mezzo di essa vivrà. Invece, la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? – per farne cioè discendere Cristo –; oppure: Chi scenderà nell’abisso? – per fare cioè risalire Cristo dai morti. Che cosa dice dunque? Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene! Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo (Rm 10,1-17). 



Abbiamo una certezza: Gesù non prega solo per i suoi Apostoli, quelli che a Lui ha donato il Padre nel corso della sua missione svolta nel suo corpo di carne. Prega per tutti quelli che il Padre gli darà mediante la Parola proferita dal suo corpo mistico che è la Chiesa. Anche costoro dovranno essere custoditi dal Maligno. Anche loro sono costantemente esposti alla sua tentazione. Noi abbiamo questa garanzia eterna. Per noi prega Gesù il Padre anche oggi nel Cielo. Ma basta la sua preghiera per essere noi vittoriosi nella tentazione? No. È necessario che la sua e la nostra preghiera si innalzino e formino una sola voce, un solo grido, una sola richiesta. Noi in Lui, Lui in noi, sempre, senza mai stancarci. Solo così sarà possibile vincere le insidie del male.

Siamo chiamati a formare con Cristo un solo cuore, un solo desiderio di salvezza, una sola missione, una sola Parola. Per questo Gesù ha pregato e questo dobbiamo chiedere ogni giorno al Signore: diventare una cosa sola in Lui. Diventando in Lui una cosa sola, lo diventeremo con quanti sono in Lui. Se siamo due cuori sulla terra è segno che non siamo un solo cuore con Gesù. Non siamo con Lui una cosa sola. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola in Gesù.



Commento del Movimento Apostolico

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