Lc 11,42-46
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Caricare la Parola di Dio, la Parola di Cristo Gesù di altre cose che non siano il frutto della purissima verità che è nella Parola, è peccato gravissimo non solo contro Dio, ma anche contro l’uomo. La purificazione della Parola da tutte le aggiunte dell’uomo è stata sempre opera dei profeti. Purificarla da ogni corpo estraneo è obbligo di tutti i ministri di essa. Ogni corpo estraneo in essa introdotto, la rende parola dell’uomo e non più Parola di Dio. Ogni corpo estraneo la rende pesante, insopportabile, amara. Geremia e Isaia sono veri maestri nella scienza e nella sapienza della purificazione.
Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! Io però non parlai né diedi ordini sull’olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dalla terra d’Egitto, ma ordinai loro: “Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici”. Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle.
Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri. Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca (Ger 7,21-28).
«Perché mi offrite i vostri sacrifici senza numero? – dice il Signore. Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di pingui vitelli. Il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. Quando venite a presentarvi a me, chi richiede a voi questo: che veniate a calpestare i miei atri? Smettete di presentare offerte inutili; l’incenso per me è un abominio, i noviluni, i sabati e le assemblee sacre: non posso sopportare delitto e solennità. Io detesto i vostri noviluni e le vostre feste; per me sono un peso, sono stanco di sopportarli. Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicaste le preghiere, io non ascolterei: le vostre mani grondano sangue.
Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova» (Is 1,11-17).
Un vero ministro della Parola, un autentico amministratore dei misteri di Dio, non solo non aggiunge nulla alla Parola e nulla toglie, ma si impegna a purificarla da ogni corpo estraneo inserito in essa. Mai un illuminato ministro di Cristo confonderà tradizioni umane e dettato della Parola, del Vangelo. Chiamerà tradizione la tradizione e Vangelo il Vangelo, insegnerà il Vangelo, vivrà la tradizione ponendo attenzione perché la gente non si scandalizzi e rinneghi la Parola perché gli è stata tolta la tradizione. Le nostre battaglie sono tutte già perse quando si vuole distruggere la tradizione. Invece se a poco a poco iniziamo a mettere nei cuori la vera Parola del Signore, il cuore si illumina.
La vera Parola del Signore non si impianta in un giorno e neanche in un secolo. Essa va piantata ogni giorno. Spesso però – ed è questo il grande errore dei ministri della Parola – anziché piantare la Parola di Dio, di Cristo Gesù, il Vangelo, si pianta nei cuori solo misera parola dell’uomo, parola di convenienza, di opportunità, di circostanza. Questa parola non essendo di Dio, mai potrà elevare un cuore. Tutto è dal ministro della Parola. Per il suo ministero, il cuore può respirare di Dio, oppure si può inabissare in cose della terra, che non danno alcuna luce. Per il ministro della Parola si aprono le porte del cuore perché Dio entri, oppure si chiudono per sempre.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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