Categorie: Verbum Domini

Vangelo (17 ottobre) Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro

Lc 11,37-41

Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 

Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno?

Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria

Dio, che è carità, che è divino ed eterno amore, in ogni uomo ha scritto questa sua verità. L’uomo è uomo secondo verità di natura, se è perennemente visibile immagine del Dio che lo ha fatto e che è purissimo amore. Egli vivrà la verità del suo essere, se amerà Dio e il prossimo con lo stesso amore divino ed eterno da attingere perennemente nel suo Creatore e Signore. Amore di Dio e amore del prossimo così sono stati mirabilmente uniti, congiunti in un solo amore dall’Apostolo Giovanni.

A volte ci poniamo questa domanda: chi è puro agli occhi di Dio? La nuova purità umana, svelata dal Cristo, è quella del cuore. Qui nel nostro brano, Gesù tralascia le abluzioni per reagire contro il formalismo dei farisei. Così può spiegare come l’osservanza puramente esteriore della legge è riprovevole di fronte a Dio e indice di insincerità d’animo.

Bisogna accostarsi a Dio soprattutto interiormente; e si è poi veramente puri se si pratica la carità: l’amare veramente rende ogni realtà degna di Dio. Questa nuova legge di purità Gesù l’ha inaugurata sullo stesso suo corpo, in quell’atto di offerta esistenziale di se stesso al Padre, celebrato lungo tutta la sua vita e concluso nel morire per gli uomini.

Per noi, resi puri perché inseriti in lui attraverso il segno battesimale e la partecipazione alla sua eucaristia, si tratta ora di sintonizzare tutto l’essere, dal di fuori e dal di dentro, con il nuovo unico segno di sacralità: l’amore.



A cura dei Monaci Benedettini Silvestrini 

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