Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Non impedite che i bambini vengano a me
Nell’Antico Testamento dei bambini a servizio del Signore si parla solo del giovane Samuele, consacrato dalla madre al Signore prima ancora che fosse concepito.
Il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. E quel giorno avvenne che Eli stava dormendo al suo posto, i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuele!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuele!»; Samuele si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». In realtà Samuele fino ad allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”». Samuele andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco, io sto per fare in Israele una cosa che risuonerà negli orecchi di chiunque l’udrà. In quel giorno compirò contro Eli quanto ho pronunciato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. Gli ho annunciato che io faccio giustizia della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha ammoniti. Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata la colpa della casa di Eli, né con i sacrifici né con le offerte!». Samuele dormì fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però temeva di manifestare la visione a Eli. Eli chiamò Samuele e gli disse: «Samuele, figlio mio». Rispose: «Eccomi». Disse: «Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio faccia a te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto». Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. E disse: «È il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene». Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. Il Signore continuò ad apparire a Silo, perché il Signore si rivelava a Samuele a Silo con la sua parola (1Sam 3,1-21).
Sappiamo però che il Signore ha scelto molte persone prima ancora del loro concepimento perché stessero al suo servizio. Anzi è il Signore che opera la loro nascita per miracolo, essendo le donne sterili. L’ultimo grande prodigio in tal senso è la nascita di Giovanni il Battista, il quale fin da sempre fu tutto e interamente del Signore.
Non c’è un’età per essere del Signore. Lo si deve essere fin dal grembo della madre, fin dal primo istante del concepimento. Questo avvenne solo con la Vergine Maria. Solo Lei è stata concepita immacolata, senza macchia di peccato originale. Solo Lei è stata piena di grazia fin da sempre. Piena di grazia e vergine per il suo Dio è stata sempre. Mai è stata del male, neanche in quello lieve. Lei è luce nella Luce di Dio.
Ogni bambino deve essere aiutato perché vada a Cristo fin dal primo giorno della sua vita. Grande responsabilità ricoprono i genitori. Sono loro incaricati di questa missione. Sono loro che devono far sì che i bambini respirino Dio, lo alitino attraverso il loro respiro e il loro alito. Se i genitori non respirano loro di Dio, mai potranno trasmettere quest’alito ai loro figli. Ma se i loro figli non respirano Dio, di certo respireranno altri aliti, ma questi solo letali, non sono di vita, ma di morte. Oggi tutti i figli respirano questi aliti di morte, perché i genitori hanno smesso loro di respirare il Signore. La vita è dalla vita, l’alito divino è dall’alito divino. In tutto i figli sono dai genitori.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci respirare di Dio.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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