In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Ascoltando le parole di Gesù sembra di ascoltare le parole che la sapienza rivolge ad ogni uomo. Da questo ascolto viene la vita, perché è la sapienza la madre di ogni vita.
«A voi, uomini, io mi rivolgo, ai figli dell’uomo è diretta la mia voce. Imparate, inesperti, la prudenza e voi, stolti, fatevi assennati. Ascoltate, perché dirò cose rilevanti, dalle mie labbra usciranno sentenze giuste, perché la mia bocca proclama la verità e l’empietà è orrore per le mie labbra. Tutte le parole della mia bocca sono giuste, niente in esse è tortuoso o perverso; sono tutte chiare per chi le comprende e rette per chi possiede la scienza. Accettate la mia istruzione e non l’argento, la scienza anziché l’oro fino, perché la sapienza vale più delle perle e quanto si può desiderare non l’eguaglia. Io, la sapienza, abito con la prudenza e possiedo scienza e riflessione. Temere il Signore è odiare il male: io detesto la superbia e l’arroganza, la cattiva condotta e la bocca perversa. A me appartengono consiglio e successo, mia è l’intelligenza, mia è la potenza.
Per mezzo mio regnano i re e i prìncipi promulgano giusti decreti; per mezzo mio i capi comandano e i grandi governano con giustizia. Io amo coloro che mi amano, e quelli che mi cercano mi trovano. Ricchezza e onore sono con me, sicuro benessere e giustizia. Il mio frutto è migliore dell’oro più fino, il mio prodotto è migliore dell’argento pregiato. Sulla via della giustizia io cammino e per i sentieri dell’equità, per dotare di beni quanti mi amano e riempire i loro tesori. Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie!
Ascoltate l’esortazione e siate saggi, non trascuratela! Beato l’uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire gli stipiti della mia soglia. Infatti, chi trova me trova la vita e ottiene il favore del Signore; ma chi pecca contro di me fa male a se stesso; quanti mi odiano amano la morte» (Pr 8,1-36).
La sapienza invita ogni uomo perché ognuno ascolti ogni sua Parola. Cristo Gesù chiede che si impari da Lui, che è mite e umile di cuore. Ma qual è la sostanziale differenza tra l’insegnamento della sapienza e quello di Gesù signore? La sapienza parla dal cielo, da presso Dio. Essa è voce di purissima divina verità. Cristo Gesù parla dal Golgota, dalla Croce, dal suo supplizio e martirio. Chiede non solo di ascoltare Lui, ma di imparare da Lui. Lui è l’esempio come si vive di perfetta obbedienza. È questa la sua umiltà.
Ma Lui vive l’umiltà dalla croce ed è questa la sua mitezza: sopportare, vivere, abbracciare ogni croce offrendo la propria vita come vero olocausto, vero sacrificio offerto al Signore per la propria redenzione e quella di ogni altro uomo. Cristo Signore è la Sapienza eterna Incarnata e Crocifissa solo per purissimo amore, in una perfetta obbedienza al Padre suo. Essendo Sapienza Visibile e Crocifissa possiamo imparare da Lui come essere sapienza incarnata, crocifissa, visibile per obbedienza.
Questa stessa legge vale anche per il corpo di Cristo che è la Chiesa. Anch’essa deve, in ogni suo figlio, gridare al mondo: “Imparate da che sono che mite e umile di cuore“. Imparate da me che sono crocifissa con Cristo nel più perfetto compimento della volontà del mio Signore.
Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo (Gal 2,19-20; 6,14. 17).
Se un figlio della Chiesa non può dire al mondo intero: “Impara da me che sono mite e umile di cuore“, mai potrà annunziare il Vangelo. Gli manca la croce e l’obbedienza che sono l’attestazione che lui parla dalla volontà di Cristo e dalla sua croce.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci miti e umili di cuore.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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