Verbum Domini

Vangelo 20 Giugno 2019. Voi dunque pregate così.

Mt 6,7-15
Voi dunque pregate così.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Rimetti a noi i nostri debiti

Il Libro del Siracide rivela già una verità perfetta sul peccato e sul suo perdono. Al peccato non si aggiunge peccato. Chi desidera essere perdonato deve perdonare.

Non confidare nelle tue ricchezze e non dire: «Basto a me stesso». Non seguire il tuo istinto e la tua forza, assecondando le passioni del tuo cuore. Non dire: «Chi mi dominerà?», perché il Signore senza dubbio farà giustizia. Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è successo?», perché il Signore è paziente. Non essere troppo sicuro del perdono tanto da aggiungere peccato a peccato. Non dire: «La sua compassione è grande; mi perdonerà i molti peccati», perché presso di lui c’è misericordia e ira, e il suo sdegno si riverserà sui peccatori. Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno, perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore e al tempo del castigo sarai annientato. Non confidare in ricchezze ingiuste: non ti gioveranno nel giorno della sventura (Sir 5,1-8).

Chi si vendica subirà la vendetta del Signore

Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come può chiedere la guarigione al Signore? Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile, come può supplicare per i propri peccati? Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore, chi espierà per i suoi peccati? Ricòrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.


Astieniti dalle risse e diminuirai i peccati, perché l’uomo passionale attizza la lite. Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici e tra persone pacifiche diffonde la calunnia. Il fuoco divampa in proporzione dell’esca, così la lite s’accresce con l’ostinazione; il furore di un uomo è proporzionato alla sua forza, la sua ira cresce in base alla sua ricchezza. Una lite concitata accende il fuoco, una rissa violenta fa versare sangue. Se soffi su una scintilla, divampa, se vi sputi sopra, si spegne; eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca (Sir 28,1-12).

Qual’è il compimento di Gesù?

Allora è giusto chiedersi: qual è il compimento che Gesù dona all’antica legge sul peccato e sul suo perdono? È solo un compimento nelle modalità oppure riguarda l’essenza e la sostanza sia del peccato che del suo perdono? Con Gesù avviene un compimento altamente sostanziale. Il cristiano non solo deve perdonare le offese. Non solo dona a Dio la misura del perdono. Lui è largo, il Signore è largo. Lui è stretto, il Signore è stretto. In Cristo il cristiano è chiamato a fare del suo corpo un olocausto da offrire al Signore perché perdoni i peccati di ogni uomo. Cristo diede a Dio il suo sangue versato.

Seguire Cristo

Il cristiano dona a Dio il suo sangue versato. Un solo corpo, un solo sangue, una sola redenzione, un solo olocausto per la remissione dei peccati. Altra essenzialità è questa: è Dio che manda Gesù per offrire la sua riconciliazione. L’offeso offre il perdono all’offensore. L’offeso paga il debito dell’offensore. Il cristiano offeso offre la riconciliazione all’offensore. Il cristiano offeso espia il peccato dell’offensore.

La missione del cristiano in ordine alla remissione dei peccati è la stessa di Gesù Signore. Perdonare le offese è solo l’inizio del cammino dietro Cristo Gesù. Si inizia dal perdono, ma per giungere fino a dare la propria vita perché il nostro Dio perdoni e riconcili con Lui ogni suo figlio. Seguire Gesù a questo deve condurre: a fare di ogni discepolo uno strumento di espiazione perché siano cancellati i peccati del mondo.

Vergine Immacolata, Angeli, Santi, aiutateci perché diveniamo olocausto di salvezza.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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