Lettura e commento del Vangelo di Giovedì 21 Novembre – Lc 19,41-44: Se avessi compreso quello che porta alla pace!
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
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Dio non solo viene a visitarci per portare la sua consolazione, benedizione, pace, vita, verità, luce, ogni altro dono, ma anche per invitarci alla conversione per il ritorno nella sua verità, legge, giustizia, obbedienza, santità. Se dopo ripetuti inviti e richiami noi restiamo nel peccato e nella morte, dal peccato e dalla morte saremo consumati.
Dio non può agire con la sua vita verso quanti hanno deciso di percorrere vie di morte. Il Signore visita Abramo e Sara per dare loro la consolazione di un figlio. Visita Sodoma e Gomorra perché vuole vedere se ci sono anche margini per riversare in esse la vita.
Il Padre dei cieli visita il suo popolo mandando nella carne, da vero uomo, il suo Figlio Unigenito Eterno. Il Figlio viene, invita alla conversione e alla fede nel Vangelo. Mostra i segni della sua verità, più che Mosè in Egitto e durante i quarant’anni di deserto. Più che Elia ed Eliseo. Più che ogni altro profeta e giusto che lo hanno preceduto. Gerusalemme, governata spiritualmente, da un esercito di falsi profeti, diviene sorda, insensibile, addirittura decide attraverso i suoi capi di uccidere il Figlio del Padre.
Il Signore continua nell’inviare i suoi messaggeri. Gesù manda i suoi Apostoli. Ma anche contro gli inviati da parte di Cristo Signore c’è ostinazione e volontà di morte. L’ultimo ad essere inviato è stato Paolo. Anche contro di Lui fu fatto un giuramento esecratorio per la sua eliminazione.
Dio non può più riversare alcuna protezione, difesa, vita su Gerusalemme. Quando il Signore non può più custodire, non esiste alcuna custodia umana. Non più protetta da Dio, Gerusalemme cade nelle mani dei pagani. Ma per sua gravissima colpa: non ha voluto lasciarsi visitare dal Signore. Non si è convertita alla sua Parola.
Gesù ama il suo popolo. Ama la città nella quale il Signore ha posto la sua dimora. È il popolo che non ama il suo Dio, che lo respinge. Se in mezzo ai ghiacci un uomo spegne il fuoco, si potrà mai riscaldare? Non è il freddo che uccide l’uomo. È l’uomo che si uccide perché ha deciso di spegnere il fuoco. Il popolo ha deciso di togliere Dio dalla sua vita, poiché solo Lui è il Datore della vita, ha deciso di camminare su sentieri di morte. Da questo momento Gerusalemme è conquistabile e la si può anche distruggere. Le manca il muro di fuoco che la protegge e questo muro è il Signore. Non è però Dio che si allontana, è il popolo che ha deciso di spegnere il fuoco divino.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che sempre ci lasciamo visitare dal nostro Dio.
Commento a cura del Movimento Apostolico
Fonte lachiesa.it
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