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Vangelo (22 Febbraio 2018) Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

Mt 16,13-19
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Ma voi, chi dite che io sia?

Pietro non solo nei Vangeli ha il posto più in alto, a lui conferito da Cristo, questo posto è a lui riservato anche negli Atti. È lui che prende la parola prima della discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo per la ricomposizione del numero dei Dodici. È lui che nel giorno di Pentecoste annunzia la risurrezione di Cristo al mondo intero. È anche lui che manifesta la potenza del Risorto che agisce negli Apostoli e per mezzo degli Apostoli, con la guarigione dello storpio alla porta bella del tempio di Gerusalemme.


Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.


Mentre egli tratteneva Pietro e Giovanni, tutto il popolo, fuori di sé per lo stupore, accorse verso di loro al portico detto di Salomone. Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo e perché continuate a fissarci come se per nostro potere o per la nostra religiosità avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi (At 3,1-16).


In ogni momento della sua vita, la Chiesa degli Atti è riunita attorno a Pietro. Anche quando si trattò si aprire le porte della fede ai pagani in modo ufficiale e solenne, il Signore si rivolge a Pietro. Anche il primo Concilio Ecumenico è presieduto da lui e da lui sigillato nelle decisioni. Nulla si decide nella Chiesa senza Pietro, nulla senza il suo sigillo, nulla senza la sua parola che è parola che lega nei cieli e sulla terra. Certo le forme storiche dell’esercizio dell’autorità di preeminenza nel corso della storia sono spesso cambiate, mai però è stato privato Pietro di questo posto che lo pone a fondamento visibile e principio di unità nella verità e nella carità per tutta la Chiesa.

Chi è allora Pietro per la Chiesa? È colui che nelle vicende dei secoli e dei tempi sempre dovrà dire alla Chiesa chi è il vero Cristo e qual è la verità del vero Cristo, dalla quale è la verità di tutta la Chiesa e di ogni suo membro. Questa preeminenza in ordine a tutta la Chiesa, da vivere nella Chiesa, con la Chiesa, per la Chiesa, è solo sua e di nessun altro. Se lui stesso volesse privarsi di essa, dovrebbe retrocedere dall’essere Pietro. La Chiesa ha bisogno sempre di Pietro perché ha sempre bisogno di Cristo. Una Chiesa senza Pietro è una Chiesa senza alcun fondamento di stabilità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, date sempre Pietro alla Chiesa.

Commento a cura del Movimento Apostolico 

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