Lettura e commento al Vangelo di Venerdì 22 Novembre 2019 – Lc 19,45-48: Avete fatto della casa di Dio un covo di ladri.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
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Non sapevano che cosa fare
I capi dei farisei e scribi hanno già deciso di uccidere Gesù. Nulla possono, perché attualmente il Padre ha posto attorno a Lui un muro di folla che non può essere attraversato. Questo muro durerà finché non sarà venuta per Gesù l’ora di passare da questo mondo al Padre.
Dal primo istante del suo concepimento il Padre ha costruito diverse mura attorno al Figlio suo. Erode lo cerca per ucciderlo appena nato. Quelli di Nazaret lo hanno portato sul ciglio del monte per gettarlo giù. I Giudei hanno mandato le guardie per arrestarlo. Le pietre erano già pronte per la sua lapidazione. Sempre questo muro divino lo ha protetto, custodito, salvato. Mai Gesù è caduto nelle loro mani. Quando invece è venuta l’ora è stato Gesù stesso a consegnarsi nelle loro mani. Nessuno ha potere su di Lui. Lui per il Padre è più che la pupilla dei suoi occhi.
Purificando il tempio, Gesù si rivela agli occhi del suo popolo come vero profeta del Dio vivente. Conservare o riportare il tempio nella sua vera santità era stata nel passato sempre attività dei veri profeti del Dio vivente. La santità di Dio si manifesta attraverso la santità del culto. Il Dio santo vuole un culto santo in un tempio santo. Perché il tempio sia santo, esso va purificato da ogni traccia di peccato dell’uomo. Usare i cortili del tempio come luoghi di mercato offende la santità del sacro luogo che è casa di preghiera.
Se è casa di preghiera, si deve togliere da essa il mercato che disturba e impedisce ogni vero incontro dell’uomo con il suo Signore. Questa regola di santità vale anche per noi.
Anche a noi è chiesto di fare del tempio di Dio una casa di preghiera. Per questo anche noi siamo chiamati a togliere ogni traccia di peccato dalla nostra vita, dal nostro corpo, anima, spirito. Sia traccia visibile che traccia invisibile.
Si fa una casa di preghiera quando si ha coscienza che ci si presenta dinanzi al trono dell’Altissimo. Anche l’abbigliamento esteriore dovrebbe manifestare la nostra fede, il nostro amore, il nostro desiderio di parlare con Dio, di porsi alla sua presenza.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i cristiani sempre purifichino il tempio del cuore.
Commento a cura del Movimento Apostolico
Fonte www.lachiesa.it