In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; e a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Per comprendere la bellezza, la grandezza, la perfezione assoluta del Vangelo di Gesù, è cosa ottima metterlo a confronto con lo stesso principio che governa l’agire morale del popolo del Signore: la santità di Dio. Il Dio santo vuole un popolo santo.
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti: li lascerai per il povero e per il forestiero.
Io sono il Signore, vostro Dio. Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo; e non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore. Non commetterete ingiustizia in giudizio; e non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo .
Io sono il Signore. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore. Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio. Non commetterete ingiustizia nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusta, hin giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto?» (Cfr. Lev 19,1-39).
Nell’antica Legge, la santità di Dio era tutta rivolta al negativo. Veniva indicato ciò che mai si sarebbe dovuto fare. Nel Vangelo di Gesù invece non solo tutto è al positivo, ma anche è universale, verso ogni uomo. Il discepolo di Gesù non solo non deve conoscere il male, deve fare tutto il bene che è nelle sue possibilità, capacità sia spirituali che materiali. Il Padre è colui che ha dato il suo Figlio Unigenito. Il Figlio è colui che si dona dalla croce. Chi è il discepolo? Colui che imita il Padre e Cristo Gesù. È colui che in Cristo si dona tutto al Padre nel corpo, nell’anima, nello spirito, in ogni parte del suo essere, perché il Padre ne faccia un dono d’amore e di salvezza.
Il Padre nel dare Cristo Gesù al mondo è sempre nella pienezza della sapienza dello Spirito Santo. Anche Cristo nel suo darsi al Padre, perché il Padre ne faccia un sacrificio di espiazione, redenzione, salvezza, giustificazione, è mosso e condotto dallo Spirito Santo. Se il cristiano vuole vivere la Legge nuova dell’amore perfetto dovrà anche lui essere sempre mosso e guidato dallo Spirito di Dio, ma per questo ogni giorno deve crescere in sapienza e grazia. Se la crescita nello Spirito viene omessa, la carne si impossesserà del cuore e della mente e governerà ogni azione del cristiano.
Madre di Gesù, Angeli, Santi, non permettete che il cristiano sia guidato dalla carne.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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