Categorie: Verbum Domini

Vangelo (25 gennaio 2018) Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo

Mc 16,15-18
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:  «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.  Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Confermava la Parola con i segni che la accompagnavano

San Paolo è il più grande miracolo operato da Gesù dopo la sua gloriosa risurrezione. È un miracolo per folgorazione, fusione istantanea, immediata ricostruzione secondo il cuore di Dio Padre, immersione nella pienezza della verità, illuminazione e dono dell’intelligenza delle Scritture Antiche. Ecco come Lui stesso racconta il miracolo.

«Fratelli e padri, ascoltate ora la mia difesa davanti a voi». Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero ancora più silenzio. Ed egli continuò: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani.

Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti. Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”.
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Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”.
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E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.



Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”. Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi e vidi lui che mi diceva: “Affréttati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me”. E io dissi: “Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nelle sinagoghe quelli che credevano in te; e quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anche io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano”. Ma egli mi disse: “Va’, perché io ti manderò lontano, alle nazioni”». (At 22,1-21).

Di nessun altro Santo si celebra il giorno della sua “conversione”, “folgorazione”, “inizio della sequela dietro Gesù”. Celebrando Paolo, la Chiesa intende oggi celebrare la libertà di Cristo Gesù in ordine alla sua stessa Chiesa. Gesù agisce nella Chiesa e fuori di essa, ma sempre per essa. Agisce fuori per dare splendore in essa. La Chiesa è il cuore stesso di Gesù e sempre Lui cerca anime fuori per renderla splendente nel suo intero, facendola divenire missionaria, vera annunciatrice e testimone del Vangelo.

Possiamo ben dire che San Paolo è strumento della Chiesa, ma non un suo frutto. Egli è frutto di Cristo, dello Spirito Santo, frutto della verità e della grazia, frutto di un continuo aiuto e sostegno dello Spirito Santo, che mai lo abbandona, sempre lo muove, indicandogli la via della missione tra le genti. È questo il giorno della Signoria di Cristo sull’intera umanità. La sua grazia è tanto grande da trasformare un persecutore in un grande missionario del Vangelo. Mai nella Chiesa è sorto missionario più grande di Paolo. Lui veramente spese tutta la sua vita per il Vangelo e tutto ha fatto per esso, per guadagnare qualcuno a Gesù Signore.



Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri missionari di Gesù.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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