In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».
Cani nella Scrittura sono gli immorali. Coloro che hanno votato la loro vita ad ogni dissolutezza, ogni impurità, che fanno del loro corpo uno strumento di peccato.
“Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi” (Sal 22 (21),17). “Liberami dai nemici, mio Dio, difendimi dai miei aggressori. Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue. Ecco, insidiano la mia vita, contro di me congiurano i potenti. Non c’è delitto in me, non c’è peccato, Signore; senza mia colpa accorrono e si schierano. Svégliati, vienimi incontro e guarda. Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d’Israele, àlzati a punire tutte le genti; non avere pietà dei perfidi traditori. Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città. Eccoli, la bava alla bocca; le loro labbra sono spade.
Dicono: «Chi ci ascolta?»” (Sal 59 (58), 2-8). “Per il resto, fratelli miei, siate lieti nel Signore. Scrivere a voi le stesse cose, a me non pesa e a voi dà sicurezza. Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare!” (Fil 3,1-2). “Ecco, io vengo presto e ho con me il mio salario per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine. Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’albero della vita e, attraverso le porte, entrare nella città. Fuori i cani, i maghi, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna!” (Ap 22,12-15).
Porci invece sono gli immondi. Coloro che si rotolano nel loro brago di peccato e di morte. San Pietro dice parole durissime contro il loro peccato che è di distruzione di Cristo e del suo Vangelo. Sono essi la negazione visibile della verità di Dio.
Ma costoro, irragionevoli e istintivi, nati per essere presi e uccisi, bestemmiando quello che ignorano, andranno in perdizione per la loro condotta immorale, subendo il castigo della loro iniquità. Essi stimano felicità darsi ai bagordi in pieno giorno; scandalosi e vergognosi, godono dei loro inganni mentre fanno festa con voi, hanno gli occhi pieni di desideri disonesti e, insaziabili nel peccato, adescano le persone instabili, hanno il cuore assuefatto alla cupidigia, figli di maledizione! Costoro sono come sorgenti senz’acqua e come nuvole agitate dalla tempesta, e a loro è riservata l’oscurità delle tenebre. Con discorsi arroganti e vuoti e mediante sfrenate passioni carnali adescano quelli che da poco si sono allontanati da chi vive nell’errore.
Promettono loro libertà, mentre sono essi stessi schiavi della corruzione. L’uomo infatti è schiavo di ciò che lo domina. Meglio sarebbe stato per loro non aver mai conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo comandamento che era stato loro trasmesso. Si è verificato per loro il proverbio: «Il cane è tornato al suo vomito e la scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango» (Cfr. 2Pt 2,10-22).
L’Apostolo Giuda avverte i cristiani perché stiano lontani da quanti potrebbero inquinarli con la loro immoralità, impudicizia, vita consegnata al male, al peccato, alla falsità.
Voi invece, carissimi, costruite voi stessi sopra la vostra santissima fede, pregate nello Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. Siate misericordiosi verso quelli che sono indecisi e salvateli strappandoli dal fuoco; di altri infine abbiate compassione con timore, stando lontani perfino dai vestiti, contaminati dal loro corpo (Gd 20-23).
Cristo Gesù, la “cosa” santissima di Dio, della Chiesa, di ogni cristiano, deve essere dato secondo la sua verità, la sua Parola, il suo Vangelo. Cristo va dato attraverso la Parola. Senza Parola Cristo mai va donato. Sarebbe un donarlo all’immoralità, all’impudicizia, al peccato dell’uomo. Gesù viene per togliere il peccato da ogni cuore. Cristo Gesù merita rispetto, onore, santità. Va dato per la creazione di cuori veri, giusti, misericordiosi, operatori di giustizia e di pace. Darlo per il peccato è distruggerlo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci puri di cuore sempre.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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