Categorie: Verbum Domini

Vangelo (26 Gennaio 2018) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai

Lc 10,1-9
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.  Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Per comprendere ogni azione di Gesù si deve entrare nel suo cuore, nel quale abita la pienezza della verità, che è il cuore del Padre. Il cuore del Padre è tutto nel cuore di Gesù. Gesù conosce la verità del Padre. Il cuore di Gesù è tutto nel cuore del suo discepolo. Il suo discepolo conosce la verità di Cristo Gesù. Conoscendo la verità di Cristo Gesù, conosce la verità del Padre, la sola che muove ogni azione di Gesù Signore. Nulla in Gesù viene dal suo cuore, dalla sua volontà, dai suoi desideri. Tutto in Lui è dalla volontà del Padre, dal suo cuore, dai suoi desideri di vera salvezza. Questa verità è mirabilmente rivelata dallo stesso Gesù Signore.

Allora la folla rispose a Gesù: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro. Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra parola? E la forza del Signore, a chi è stata rivelata? Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse: Ha reso ciechi i loro occhi e duro il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca! Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui. Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio. Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me» (Gv 12,34-50).



Oggi l’interpretazione del Vangelo è in grande sofferenza. È il segno che il cuore di Cristo non dimora nel cuore del cristiano. È il cristiano che non vede più la necessità della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica come vero, unico, solo sacramento di salvezza per il mondo intero. È il cristiano che non vede l’indispensabilità di Gesù Signore in ordine alla salvezza dell’uomo. Gesù che vede e agisce dal cuore del Padre vede l’indispensabilità dell’uomo nell’opera della redenzione e lo costituisce un altro se stesso, con gli stessi poteri e la stessa missione. Dovremmo rifletterci, pensarci.

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.

Gesù dal cuore del Padre eleva noi alla sua stessa missione di salvatori del mondo. Noi dal nostro cuore distruggiamo noi come unici e soli Salvatori dell’uomo. La differenza c’è ed è abissale. Lui fa noi Lui. Noi facciamo noi Lui. Lo distruggiamo. Lui ci edifica e ci eleva. Noi lo abbassiamo e lo rinneghiamo nella sua verità. Questa devastazione produce il cuore dell’uomo quando in esso non abita il cuore di Gesù Signore. Il nostro cuore senza il suo queste opere di morte sa produrre.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci il cuore di Gesù Signore.



Commento a cura del Movimento Apostolico

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  • Dal vangelo di Luca, capitolo 2, si legge che la messe è tanta è gli operai sono pochi. Ma in virtù del fatto che viviamo in un mondo nuovo e protetto dalla nostra Madre Santa, Io vi dico: "la messe è troppa, gli operai sono tanti, i semi sono piantati nel terreno degli altri e mancano i geometri."

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