A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:“Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Beati invece i vostri occhi perché vedono
L’uomo è cieco e da cieco cammina nella storia. Non riesce neanche a vedere i grandi segni della potenza e onnipotenza di Dio, come possiamo sperare di pensare che possa vedere Dio in un uomo? La Scrittura antica chiama quest’uomo cieco “stolto per natura”, cioè persona corrotta. Ha perso infatti l’uso degli occhi, della lingua, dell’udito, della stessa mente. Gli manca la scienza dell’argomentazione e della deduzione.
Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice. Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce, la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, perché essi facilmente s’ingannano cercando Dio e volendolo trovare. Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura e si lasciano prendere dall’apparenza perché le cose viste sono belle. Neppure costoro però sono scusabili, perché, se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano? (Sap 13.1-9).
La grandezza di un uomo è quella di saper vedere Dio in ogni luogo nel quale Lui si dovesse manifestare. Possiede questa visione colui che è di cuore puro, retto, non contaminato. I puri di cuore infatti vedono sempre Dio. Lo vedono perché il loro intimo è cristallino e Dio da essi si lascia vedere. Gesù è venuto sulla nostra terra. Lui è il Verbo eterno del Padre, il suo Figlio Unigenito. Lui è vero Dio nella carne. La sua carne è tutta trasparente più che il vetro o il cristallo finissimo. Se vediamo un liquido colorato in un bicchiere, perché non riusciamo a vedere Dio nella carne del Verbo di Dio? Non lo vediamo perché siamo ciechi. Non lo sentiamo perché siamo sordi. Non lo percepiamo perché siamo senza tatto. Non ne sentiamo l’odore di santità perché abbiamo perso ogni tatto. Non parliamo di Lui perché ignoriamo la sua stessa esistenza. Questa è la nostra condizione spirituale.
Gesù proclama beati i suoi discepoli perché vedono e ascoltano il Verbo della vita. Loro vedono e ascoltano Dio che parla ed agisce attraverso la sua carne. Sono detti beati, anche se attualmente non comprendono. Poi verrà lo Spirito Santo, ricorderà loro ogni cosa. Li introdurrà nella pienezza della verità del mistero di Gesù Signore. Per essi si farà una grande luce e solo allora la beatitudine di Gesù si compirà per loro. Attualmente vedono come attraverso uno specchio molto opaco. Intravedono qualcosa. Ora sono come quel cieco che toccato da Gesù vede gli uomini, perché vede come alberi che camminano. Domani, toccati dallo Spirito Santo, vedranno Gesù nella completezza del suo mistero e della sua vita. La beatitudine sarà piena.
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