Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
Lettura e commento al Vangelo di Giovedì 27 Febbraio: Lc 9,22-25 – Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
Parola del Signore
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Commento a cura di Paolo Curtaz
A cosa ci serve una quaresima? Non abbiamo già abbastanza da faticare, nella vita quotidiana, per cercare di galleggiare fra le vicende della vita? Non abbiamo già abbastanza penitenze da affrontare quotidianamente? E croci da portare? Sì, certo ma, spesso, sono penitenze che non salvano e croci che affossano.
Il dolore, fisico e morale, è una componente ineludibile della nostra vita, inutile illudersi. E il cristianesimo non intende certo aggiungere altro dolore a quanto quotidianamente viviamo, in nome e per conto di Dio, per giunta! No, la quaresima non è il tempo in cui esaltare la sofferenza ma in cui imparare a evitarla, se possibile e a trasfigurarla, se inevitabile.
Quando Gesù chiede di portare la nostra croce non intende invitarci alla rassegnazione ma a imitarlo nel gesto straordinario del dono di sé. Gesù ci chiede di essere determinati nella nostra ricerca di Dio, disposti a morire piuttosto che abbandonare tale ricerca!
E la quaresima è, appunto, l’occasione che abbiamo per rimettere al centro di tutto la nostra ricerca, il nostro desiderio di Dio, l’essenziale della nostra vita.
Fonte lachiesa.it