Verbum Domini

Vangelo (27 Settembre 2018): Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

Lc 9,7-9

Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

 

La vera religione, se non viene alimentata senza interruzione, con somma costanza, con grande assiduità dalla vera Parola del Signore, si trasforma in falsità, perché viene alimentata dalle dicerie degli uomini. Solo Dio è fonte della verità. L’uomo o attinge la verità in Dio o diviene falsario della religione, perché si fa falsario della Parola di Dio. Nota caratteristica della vita della comunità delle origini era l’assiduità all’ascolto.
Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati (At 2,42-47).

San Paolo lasciò di curare le sue comunità, perché la sua missione lo portava altrove, e in pochi mesi del suo annunzio nulla rimaneva. La Prima Lettera ai Corinzi è sconvolgente in tal senso. In questa comunità tutto era stato deformato e falsificato.


Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini (1Cor 15,12-19).

Erode non sa cosa pensare perché di certo non è abituato a formarsi e a vivere nella Legge del Signore, in obbedienza ad un particolare comandamento divino, dato a lui per mezzo di Mosè nel Deuteronomio. Anche il re deve leggere la Legge del suo Dio.
Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti e ne avrai preso possesso e l’abiterai, se dirai: ?Voglio costituire sopra di me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno?, dovrai costituire sopra di te come re colui che il Signore, tuo Dio, avrà scelto. Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello. Ma egli non dovrà procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in Egitto per procurarsi un gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha detto: ?Non tornerete più indietro per quella via!?. Non dovrà avere un gran numero di mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; non abbia grande quantità di argento e di oro. Quando si insedierà sul trono regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge, secondo l’esemplare dei sacerdoti leviti.

Essa sarà con lui ed egli la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore, suo Dio, e a osservare tutte le parole di questa legge e di questi statuti, affinché il suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli ed egli non si allontani da questi comandi, né a destra né a sinistra, e prolunghi così i giorni del suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele (Dt 17,14-20).
Dove non c’è formazione nella Legge, sempre nel cuore si annida la falsità. Sparisce la luce che viene da Dio, al suo posto subentrano le tenebre. Erode non conosce Dio.
Severo monito per la Chiesa. Un cristiano non formato ritornerà sempre nelle tenebre.
Vergine Maria, Angeli, Santi, suscitate formatori di luce per formare nella luce.

Commento del Movimento Apostolico

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