Categorie: Verbum Domini

Vangelo (28 febbraio): Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e…

Mc 10,28-31
Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Cristo Gesù è il vero modello di sequela e di abbandono di ogni cosa. È Lui il solo che ha lasciato tutto. Al momento della Passione si è annientato, svuotandosi completamente di sé. Sulla Croce è come se Lui si fosse dimenticato di essere Dio. Lo era ma era come se non lo fosse mai stato. L’inno di San Paolo nella Lettera ai Filippesi attesta questa verità. È il canto alla kenosi di amore di Cristo Dio.

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre (Fil 2,5-11).

Nella Lettera ai Corinzi invece partendo sempre da Cristo Gesù, che ha lasciato tutta la sua ricchezza celeste per assumere la nostra povertà e farci ricchi in essa, Paolo chiede ai cristiani di quella città di sapersi anche loro privare delle loro ricchezze per aiutare i loro fratelli poveri. Il cristiano è un perfetto imitatore di Gesù Signore. Ogni giorno deve lasciare qualcosa in favore dei suoi fratelli. Si deve privare lui per fare ricchi gli altri. È questa la vera logica di chi vuole lasciare. Non una volta all’anno o in qualche festa comandata, ma ogni giorno, ogni ora, ogni attimo. Lasciamo noi qualcosa per dare qualcosa a chi non possiede nulla. Il cristiano è colui che sempre lascia, sempre si priva, sempre rinunzia per amore, per carità, compassione, pietà.

E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa. Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. E a questo riguardo vi do un consiglio: si tratta di cosa vantaggiosa per voi, che fin dallo scorso anno siete stati i primi, non solo a intraprenderla ma anche a volerla. Ora dunque realizzatela perché, come vi fu la prontezza del volere, così vi sia anche il compimento, secondo i vostri mezzi. Se infatti c’è la buona volontà, essa riesce gradita secondo quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede. Non si tratta infatti di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno (2Cor 8,7-15).



Pietro dice a Gesù che loro hanno lasciato tutto. Non è vero. Ha lasciato qualcosa di materiale. Deve lasciare ancora tutti i suoi pensieri, le sue idee, immaginazioni, progetti. Deve svuotare la sua volontà per assumere quella di Cristo Signore. Ancora non ha lasciato proprio nulla. Inizierà a lasciare qualcosa solo dopo aver perso tutto nel cortile del sommo sacerdote dinanzi ad una serva. Solo allora ha compreso qual era la sua vera ricchezza alla quale urgeva rinunziare: la sua mente e il suo cuore.

Con Gesù questo svuotamento era perfettissimo al fiume Giordano. Alla Croce raggiunse il sommo oltre il quale è impossibile pervenire. Nessuna creatura potrà arrivare dove è giunto Cristo Gesù. Noi ci svuotiamo della nostra piccola, povera umanità. Lui si è svuotato della sua vera ricchezza: la sua uguaglianza con Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a svuotarci di noi.



Commento del Movimento Apostolico

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