Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Aggiungere ciò che manca è saggezza di Spirito Santo. Ecco come San Pietro esorta i cristiani della prima ora a crescere aggiungendo virtù a virtù e perfezione a perfezione. L’uomo deve perennemente crescere. È questa la sua vocazione. Come natura è ad immagine di Dio e deve manifestarla nel modo più alto possibile. Come battezzato è ad immagine di Gesù Crocifisso e deve raggiungerlo sulla croce.
Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro ai quali il nostro Dio e salvatore Gesù Cristo, nella sua giustizia, ha dato il medesimo e prezioso dono della fede: grazia e pace siano concesse a voi in abbondanza mediante la conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro. La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissuta santamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. Con questo egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causa della concupiscenza. Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. Questi doni, presenti in voi e fatti crescere, non vi lasceranno inoperosi e senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. Chi invece non li possiede è cieco, incapace di vedere e di ricordare che è stato purificato dai suoi antichi peccati. Quindi, fratelli, cercate di rendere sempre più salda la vostra chiamata e la scelta che Dio ha fatto di voi. Se farete questo non cadrete mai. Così infatti vi sarà ampiamente aperto l’ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. Penso perciò di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e siate stabili nella verità che possedete (2Pt 1,1-15).
Quando poi è Gesù stesso che ci dice cosa ci manca, allora è grazia su grazia e benedizione su benedizione. Lui vede la nostra vita e ci indica la via migliore per darle completezza, perfezione, verità piena, carità su misura, speranza certa. Molte volte noi, per aggiungere ciò che manca alla nostra vita, potremmo imporle dei pesi impossibili da portare. La superbia ci acceca, l’invidia ottenebra mente e cuore, la vanagloria distrugge ogni sano discernimento. Con Gesù nulla di tutto questo. Il peso è quello giusto. Lo possiamo tranquillamente portare. Urge che ci fidiamo di Lui. Null’altro.
Quest’uomo non si fida di Gesù, non ha fede in Lui. Crede più nelle sue ricchezze che nella Parola del Signore. Ha scelto il suo cuore come unico metro per discernere il bene per la sua vita. È questo l’errore di molti. Non sanno che la loro mente non vede neanche al di là di un secondo, come pensano di poter vedere tutta la loro vita? Gesù invece vede tutta la nostra vita, la vede dalla volontà del Padre, e ci suggerisce la via migliore di tutte per la sua realizzazione. È questione di scelta: la mia o la mente di Gesù? Se mi fido di me, è la mia rovina. Se mi fido di Lui, è la mia salvezza. La scelta della nostra mente attesta la scarsa o inesistente fede in Cristo Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da ogni stoltezza.
Commento del Movimento Apostolico
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