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Vangelo 28 Novembre 2018. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

Lc 21,12-19
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Avrete allora occasione di dare testimonianza

Dal momento in cui la vita del discepolo del Signore è consegnata a Cristo, a servizio del suo Vangelo, è il Padre che se ne serve nello Spirito Santo, perché ogni attimo di essa venga vissuto ad esclusivo servizio della missione per rendere testimonianza a Cristo. Quanto in essa accade è sempre sotto il perfetto governo del Padre, sempre che sia il discepolo in piena obbedienza al Vangelo. Se la vita è tolta dall’obbedienza alla Parola, al comando di Gesù, e viene posta sotto il governo della propria volontà, allora il Padre si ritira da essa perché non può più governarla. Nessuna vita può essere insieme governata dalla volontà del Padre e dalla volontà della singola persona. Il Padre è sempre rispetto delle sue leggi, alle quali si è obbligato con fedeltà eterna. Se il discepolo vuole uscire dal Vangelo, Lui non è più responsabile di quanto accade.

Vangelo 12 Novembre

La parabola

Il figlio minore della parabola di Gesù chiede al Padre di lasciare la casa paterna e gli viene consentito. Di certo il Padre non è responsabile prima se il figlio spende tutte le sue sostanze con le prostitute e poi se è costretto a servire i porci senza essere neanche pagato. Le carrube sono per gli animali. Per lui nessuna. Poi sappiamo che torna nella casa del Padre e riceve tutti gli onori riservati ad un figlio. Questa regola vale per ogni discepolo di Gesù. Se è perseguitato perché ha lasciato il Vangelo, o perché disobbediente alla Parola del Signore, non di certo per rendere testimonianza. Citato nei tribunali per le sue colpe, per aver offeso le leggi della giustizia. Mai potrà rendere testimonianza a Cristo Gesù. Chi vuole rendere testimonianza a Cristo Signore deve conservarsi puro, immacolato, innocente, senza alcuna colpa.

Ecco l’ammonimento che dona San Pietro ai cristiani. Lui li esorta ad essere senza macchia.

Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita. Vivete sottomessi ad ogni umana autorità per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come inviati da lui per punire i malfattori e premiare quelli che fanno il bene. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti, come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.

Domestici, state sottomessi con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli prepotenti. Questa è grazia: subire afflizioni, soffrendo ingiustamente a causa della conoscenza di Dio; che gloria sarebbe, infatti, sopportare di essere percossi quando si è colpevoli? Ma se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio.

A questo infatti siete chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime (1Pt 2,11-25).

Il discepolo di Gesù, mentre si preserva innocente e senza macchia, deve essere condotto da un solo pensiero: quanto avviene, avviene per la più grande gloria di Gesù. Se la gloria passa per la morte, verrà la morte. Altrimenti si rimane in vita. Ma chi decide la via della più grande testimonianza è solo il Padre nello Spirito Santo.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci puri nel corpo e nello spirito dinanzi agli uomini.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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