Lc 4,16-21
Lo Spirito del Signore è sopra di me
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Capite quello che ho fatto per voi?
Non basta osservare l’agire di Gesù, leggendo il Vangelo. Neanche è sufficiente ripetere ciò che Lui ha fatto, donando alle sue azioni nuove incarnazioni nella storia. L’imitazione di Cristo non è ripetizione meccanica delle sue opere e neanche aggiornamento di esse come frutto del cuore o della mente dell’uomo. Prima urge capire il significato di ogni sua azione, Parola, opera, risposta, dialogo, decisione e poi viverla in pienezza di verità, secondo il suo celeste e divino significato. Chi è mandato da Cristo Gesù a spiegarci ciò che Lui ha fatto ed insegnato è solo lo Spirito Santo. Nello Spirito Santo leggiamo, in Lui e per Lui comprendiamo, in Lui e per Lui attuiamo, in Lui e per Lui aggiorniamo. Senza di Lui e per Lui Cristo rimane fuori da ogni verità e quanto noi facciamo, forse è gradito agli occhi del mondo, ma non certo agli occhi del Signore. Il cristiano e lo Spirito devono essere come cosa sola come una cosa sola sono in Cristo Gesù. È lo Spirito e solo Lui la certezza di verità nella comprensione.
Qual è allora il significato della lavanda dei piedi secondo Cristo Signore? Ognuno di essi deve lavare i piedi ad ognuno di essi. Perché è necessario questo gesto quotidiano e perenne? Perché prendendo l’ultimo posto ognuno dinanzi all’altro, la comunità apostolica costruisce se stessa sull’unità, la pace, la comunione, l’armonia, l’unione. Lavando i piedi ogni discepolo all’altro discepolo, si crea la vera fraternità apostolica, necessaria perché il mondo si apra alla fede in Cristo Gesù. A nulla serve lavare i piedi ad estranei, se ognuno non costruisce all’interno della comunità dei discepoli del Signore la comunione, l’unione, l’unità nella fede, nella speranza, nella carità. È una comunità di amore che rende credibile Gesù dinanzi al mondo. Per la creazione dell’unità se un discepolo si deve lasciare crocifiggere dall’altro discepolo è cosa giusta che venga crocifisso. Il bene della salvezza merita la sua crocifissione. Gesù non si è lasciato inchiodare sulla croce per dare la vita ai suoi discepoli?
Gesù, lavando i piedi ai suoi discepoli, sprofondandosi dinanzi ad essi, rivela che per l’unità del corpo apostolico nessun sacrificio è mai assai grande. Per l’unità si deve dare la stessa vita. Tra un bene personale e l’unità, si rinunzia al bene personale, si costruisce l’unità. Tra la propria crocifissione e l’unità, ci si dovrà sempre lasciare inchiodare sul legno. È questo l’amore che il Maestro chiede ai discepoli. I discepoli ancora non si amano. Ognuno tira per se stesso. Ognuno vede se stesso migliore dell’altro, si vede più degno, più capace, più alto, più meritevole. Questo pensiero è distruttore dell’unità. Invece ponendosi all’ultimo posto si vede l’altro signore e noi servi. Chi vede l’altro suo Signore – ed è questo il vero significato della lavanda dei piedi – lo tratterà sempre da Signore. Finiscono divisioni, contrapposizioni, guerre.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci comprendere Cristo.
Commento a cura del Movimento Apostolico