In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Perché ogni preghiera va elevata al Padre per mezzo del Figlio? Le motivazioni sono divinamente alte. Due brani del Vangelo possono aiutarci per appurare la verità.
Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo» (Gv 1,47-51).
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,25-30).
Nel Vangelo secondo Giovanni Gesù è la scala che unisce il Cielo e la terra, il Padre suo e gli uomini. Niente discende dal cielo sulla terra se non per mezzo di Cristo Gesù. Niente dalla terra sale fino al cielo, se non per mezzo di Lui. Non vi sono altre scale. Anche nel cielo tra il Padre e tutti i beati del Paradiso l’unica scala che raggiunge il cuore del Padre è il cuore di Cristo. Tutto si compie in Cristo, per Cristo, con Cristo.
Con il Vangelo secondo Matteo viene affermata la stessa verità. Dicendo Gesù che tutto a Lui è stato dato dal Padre suo, si deve intendere per tutto ogni grazia, ogni verità, ogni rivelazione, ogni mediazione, compreso l’ascolto della preghiera. Si prega in Cristo, con Cristo, per Cristo, il Padre ci ascolta. Non si prega in Cristo, con Lui, per Lui, il Padre non può ascoltarci. Gli manca la scala, è privo del mediatore. Ma come si prega in Cristo, con Cristo, per Cristo? Dimorando noi nella Parola, vivendo la Parola, vivendo per la Parola.
È in Cristo chi è nella sua Parola. Prega per Cristo, chi ha dato la vita alla Parola per l’annunzio e la testimonianza di essa. Si prega fuori della Parola, non si prega per Cristo, perché non si è in Cristo, non si è con Cristo. La Parola è la scala che ci fa entrare nel cuore di Cristo. Il cuore di Cristo è la scala che ci introduce nel cuore del Padre.
Il Padre vuole che il mondo intero sappia chi è Gesù per Lui: il suo Tutto. Vuole anche che sappia che Lui nulla fa senza Cristo. Chi vuole trovare Lui, il Padre, lo può trovare solo nel Figlio. Chi lo vuole amare, lo può amare solo nel Figlio. Chi vuole essere da Lui ascoltato, potrà esserlo solo nel Figlio per il Figlio. Senza il Figlio il Padre non solo non esiste, non vuole né esistere e né agire, né parlare né operare. Neanche vuole essere invocato, lodato, pregato, celebrato. Tutto deve avvenire nel Figlio suo, nel suo Amato. Il Padre secondo il Vangelo e il Dio senza il Vangelo sono distanti come il Paradiso e l’inferno: inconciliabili in eterno. Io sono per il Padre di Cristo Gesù.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, Dateci la vera fede nel Padre.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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