Categorie: Verbum Domini

Vangelo (30 Aprile 2018) Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.

Gv 14,21-26
Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

La vera manifestazione di Gesù è per assorbimento, assunzione, trasformazione, inglobamento, abitazione. Come il fuoco si manifesta al ferro trasformandolo in fuoco e facendolo divenire malleabile, così dicasi con Gesù. Lui si manifesta rendendoci partecipi della natura divina, immettendo nel nostro spirito il suo spirito, nella nostra anima la sua anima, nel nostro corpo il suo corpo. Ci trasforma in Lui, ci fa simili a Lui, anche se rimaniamo personalmente noi stessi, come il ferro rimane sempre ferro e mai diviene fuoco. Conosciamo Cristo Signore perché Lui diviene noi.

È questo un grande mistero. Divenendo noi una cosa sola con Cristo Signore, lo si diviene anche con il Padre e lo Spirito Santo. Viviamo in questa perfetta conformazione con il mistero della Beata Trinità. Noi in Loro. Loro in noi. Una immagine di questa abitazione che trasforma e ingloba è data da Giovanni Apostolo nell’Apocalisse. Nella Nuova Gerusalemme tutti i redenti saranno avvolti dalla luce eterna di Dio. Questa sarà la loro tenda per sempre. È come se Dio fosse il seno eterno della vita. Si vive nutrendoci di Lui, ma in Lui. Dio si fa nostra città, nostra casa, nostro tempio, nostro seno di vita, nostro nutrimento. Viviamo perché ci nutriamo di Lui.

«Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate». E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». E soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e vere». E mi disse: «Ecco, sono compiute! Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Principio e la Fine. A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell’acqua della vita. Chi sarà vincitore erediterà questi beni; io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio (Ap 21,3-7).

In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re della terra a lei porteranno il loro splendore. Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette orrori o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello (Ap 21,22-27).


La vita eterna inizia già sulla nostra terra dal momento in cui diventiamo con Cristo una cosa sola. L’unità ontologica richiede, esige l’unità obbedienziale. Come l’unità di Cristo Signore con il Padre si concretizza in una unità di purissima obbedienza, di compimento di ogni sua Parola, così deve avvenire anche con ogni suo discepolo. Se l’unità sacramentale, mistica, spirituale, non diviene anche unità di perfetta obbedienza ad ogni sua Parola, a poco a poco la carne si riprenderà ciò che è suo e anche l’unità spirituale andrà perduta. È nella morte. Occorre di una potente opera di risurrezione. Se questa risurrezione non si compie mentre si è in vita, vi sarà la morte eterna, che è separazione dalla fonte, dalla sorgente della vita, che è Dio in Cristo Gesù.



Come si potrà vivere di perfetta obbedienza? Perché questo avvenga occorre che viviamo in perenne ascolto dello Spirito Santo. È Lui che ci deve trasformare in fedeli ascoltatori di Gesù. Lui ci rivela la verità contenuta nella Parola di Gesù e ci dona la forza per attuarla. Senza una quotidiana comunione con Lui, la falsità ci consuma.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vivere nella Parola.

Commento del Movimento Apostolico

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