In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
A volte, leggendo il Vangelo, si ha l’impressione che gli scribi non abbiano mai letto le Scritture Antiche. Ma anche ai nostri giorni, sentendo parlare molti ministri della Parola, molti professori e maestri di essa, sembra che mai abbiano letto il Vangelo. Se un non cristiano, un pagano, prende in mano il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo e lo legge, subito noterebbe l’abissale differenza tra quanto esso dice sia nella lettera che nello spirito, da quanto affermano ministri, professori, dottori preposti al suo insegnamento.
Dove risiede la causa di una tale abissale distanza tra la Parola rivelata e la Parola annunziata? Tra la verità discesa dal cielo e la falsità che viene dalla bocca degli uomini? Le ragioni della trasformazione della verità in falsità vanno tutte trovate nel cuore dell’uomo. Quando il cuore è cattivo o di pietra o malvagio, poiché la bocca attinge sempre la parola da esso, ciò che vi è dentro viene fuori.
Gesù lo dice con chiarezza: “Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore?”.
Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio più severo: tutti infatti pecchiamo in molte cose. Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota. Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna.
Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dall’uomo, ma la lingua nessuno la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei! La sorgente può forse far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? Può forse, miei fratelli, un albero di fichi produrre olive o una vite produrre fichi? Così una sorgente salata non può produrre acqua dolce (Gc 3,1-12).
Chi vuole avere occhi puri per vedere ogni cosa secondo il cuore di Dio, deve avere un cuore puro, senza peccato. Chi desidera dire sempre una parola di purissima verità, la stessa che è nei pensieri del Signore, deve abitare nella Parola, prestando ad essa obbedienza perfetta. Occhi impuri e parola impura rivelano che noi non siamo in Dio. Se non siamo in Lui, neanche possiamo vedere e parlare dalla sua luce.
La storia sempre svela i pensieri del cuore. Se Gesù può guarire un uomo, è segno che Lui viene da Dio. Se Lui viene da Dio, ogni sua Parola viene da Dio. È di Dio la parola che perdona il peccato ed è da Dio la parola che dona la perfetta guarigione. Il miracolo visibile rende vero il miracolo invisibile. Cuore impuro, mente impura sempre!
Vergine Purissima, Angeli, Santi, purificate il nostro cuore da cattiverie e malvagità.
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