Verbum Domini

Vangelo (6 Agosto 2018) Questi è il Figlio mio, l’amato

Mc 9,2-10
Fu trasfigurato davanti a loro.

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.  Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».  E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.  

Il monte nella Scrittura è il luogo dove si fonda la fede e anche dove si verifica, si rinnova, si rifonda, acquisisce la sua verità attuale. Mosè sul monte ricevette le parole della fede. il Signore gli diede le due tavole della Legge. Elia invece, dalla fede stanca e alquanto logora, a causa del suo forte e prolungato impegno contro l’idolatria dilagante che infestava la mente e il cuore dei figli di Israele, dal Signore viene ricostruito, rivelandogli che dall’asprezza, dalla fermezza, dall’irruenza, deve passare alla dolcezza, amorevolezza, altissima sensibilità. Deve essere avvolgente non come fuoco, non come terremoto, non come fulmine o tuono, ma come alito di vento leggero.

Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Gli disse: «Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsì, come re su Israele e ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto. Se uno scamperà alla spada di Cazaèl, lo farà morire Ieu; se uno scamperà alla spada di Ieu, lo farà morire Eliseo. Io, poi, riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati a Baal e tutte le bocche che non l’hanno baciato» (1Re 19,9-18). 

Anche i discepoli di Gesù sono di fede logorata nel tempo dal pensiero degli uomini. La storia spesso produce questo effetto: anziché ringiovanire la fede, la invecchia, la trasforma, la deforma, la fa divenire un’idea della terra simile a tutte le altre idee. Gesù necessariamente deve purificare questa loro fede, la deve impastare di purissima verità. Deve convincere i discepoli che la loro visione di Messia è totalmente errata.

Anche la nostra fede oggi è stanca, logora, invecchiata. È una fede senza verità. Ancora possiamo trovare Cristo nascosto nelle molteplici liturgie. Ma solo nascosto. La parola non è più sua e neanche il Vangelo è più suo? Chi ci porterà sul santo Monte? Chi purificherà la nostra fede? Chi darà ad essa la sua verità tutta intera? Chi la farà divenire giovane, attraente, capace di penetrare nella mente e nel cuore degli uomini? La storia ci attesta che Gesù, per il suo grande amore, sempre viene, prende un’anima, la porta sul suo santo Monte, la purifica nella fede, le dona la sua verità piena e la manda nel mondo per operare il rinnovamento e il ringiovanimento della fede di ogni altro suo discepolo. Grazie a Cristo Gesù, che ha avuto pietà di me, io ho incontrato questa persona. La sua parola piena di Spirito Santo mi ha rinnovato cuore e mente.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, rinnovate la nostra fede.

Commento del Movimento Apostolico

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