In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Per la salvezza di Gesù, perché nulla impedisca il compimento santo, vero, perfetto della sua missione, il Padre Celeste, con il suo Santo Spirito, crea nei cuori un movimento di adesione a Cristo Gesù che sia di contrasto con quanti desiderano una morte immediata. Non c’è un fronte compatto contro Cristo, ma vi sono due fronti che si compattano l’uno con l’altro. È quanto è avvenuto anche nel sinedrio con Paolo.
Con lo sguardo fisso al sinedrio, Paolo disse: «Fratelli, io ho agito fino ad oggi davanti a Dio in piena rettitudine di coscienza». Ma il sommo sacerdote Anania ordinò ai presenti di percuoterlo sulla bocca. Paolo allora gli disse: «Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la Legge e contro la Legge comandi di percuotermi?». E i presenti dissero: «Osi insultare il sommo sacerdote di Dio?». Rispose Paolo: «Non sapevo, fratelli, che fosse il sommo sacerdote; sta scritto infatti: Non insulterai il capo del tuo popolo».
«Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti». Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducei e l’assemblea si divise. I sadducei infatti affermano che non c’è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».
La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza. La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma» (At 23,1-11).
I capi dei sacerdoti e i farisei ordinano che Gesù venga arrestato. Sarebbe stata la fine. Cosa fa il Padre celeste? Crea nei soldati grande ammirazione per il Figlio suo ed essi tornano a mani vuote. Interrogati, rispondono: “Mai un uomo ha parlato così“.
Ecco i primi due fronti: capi dei sacerdoti e farisei e le guardie. Ma subito si creano anche due fronti in seno ai farisei. Nicodemo prende le difese di Gesù. Anche se gli si risponde con tono di disprezzo e si dichiara Nicodemo un ignorante della Legge, i farisei sanno che non possono agire come vogliono. Non hanno il governo pieno della situazione. Il Signore sa come salvare il Figlio suo prima che venga la sua ora. Oggi lo salva mettendo gli uni contro gli altri. È come se Dio adempisse la profezia di Geremia.
Dirai a questo popolo: Così dice il Signore, Dio d’Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Essi ti diranno: “Non lo sappiamo forse che ogni boccale va riempito di vino?”. Tu allora risponderai loro: Così dice il Signore: Ecco, io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. Poi li sfracellerò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme. Oracolo del Signore (Ger 13,12-14).
È verità. Noi non sappiamo come storicamente il Signore salva i suoi eletti. Sappiamo però che sempre li salva. Le modalità appartengono alla sua scienza eterna. A noi però appartiene la fede. Nulla avviene senza la sua volontà o senza che lo permetta.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di purissima fede in Dio.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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