Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani.
Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele. Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.
Oggi Gesù si rivela come il compassionevole, il pietoso, il ricco di bontà e di misericordia. Il suo però non è un amore inefficace, di sole parole come il nostro. Il suo è sempre efficace, risolutore, apportatore di pace, vita, abbondanza, conforto, sostegno, gioia, vera speranza, consolazione, salvezza, liberazione, redenzione, giustizia, santificazione, elevazione, pienezza di vita eterna. In Lui ogni giorno si compie la profezia di Isaia. Luca così presenta Gesù fin dal primo giorno.
“Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»”
(Lc 4,14-21).
Questa profezia non si è compiuta ieri, si compie ogni giorno, ogni ora, ogni attimo. Con una differenza però. Non è più Gesù in persona che deve compiere questa profezia. Sono i suoi apostoli. In collaborazione di verità, amore, fedeltà, santità, comunione di obbedienza e di martirio con Cristo è ogni altro suo discepolo. Gesù oggi deve compiere questa profezia attraverso tutto il suo corpo. Nessuno deve esonerarsi dal compiere questa profezia, perché è per il suo compimento che il corpo di Cristo vive. Se il corpo di Cristo Gesù non compie questa profezia, vi è in esso qualcosa che non va. In esso è stato introdotto il peccato. Peccati, vizi, trasgressioni, scarsa santificazione, impediscono che questa profezia possa oggi realizzarsi in mezzo a noi.
Siamo in un deserto. La folla è da tre giorni che è con Gesù. È senza cibo. Si può dare da mangiare ad una folla in una terra desolata, priva essa stessa di ogni forma di vita? Sempre si può dare da mangiare, se vengono vissute due grandi virtù: la carità e la fede. È in questa comunione di carità e di fede che tutti i miracoli sono possibili. Con la carità si dona a Dio quanto noi abbiamo, le nostre povere, piccole cose. L’uomo nel deserto dona a Cristo Gesù sette pani e pochi pesciolini. Gesù mette la sua fede nel Padre suo, innalza a Lui una preghiera potente e tutto si moltiplica. Tutto diviene molto. Tutti mangiano a sazietà e rimangono sette ceste di pezzi avanzati. Carità e fede sono la via per ogni salvezza, ogni liberazione, ogni miracolo e prodigio. Conosco una persona che ha compiuto e compie ogni giorno questa profezia alla perfezione. Lei ha dato a Cristo Gesù la sua vita povera, umile, mite, ricca di amore. Aggiungendo ogni giorno una fede a prova di martirio, un grande miracolo si compie da ben trentasette anni sotto i nostri occhi. Viene saziata ogni fame e sete di Dio. Viene liberato l’uomo dal suo peccato e dalla sua morte. Viene aiutato in ogni sua necessità. Molti sono stati e sono saziati di Dio e anche di pane. Carità e fede sono la salvezza del mondo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci amore e grande fede.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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