Lettura e commento al Vangelo di Sabato 7 Dicembre 2019 – Mt 9,35-10,1.6-8: Vedendo le folle, ne sentì compassione.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Il Pastore sopra ogni altro pastore, nell’Antico Testamento, è il sacerdote che insegna ad ogni figlio d’Israele la volontà di Dio contenuta nella sua Parola. Il Pastore deve essere legato alla volontà di Dio contenuta nella Parola come l’albero alla terra. Se lui si separa dalla volontà di Dio contenuta nella Parola, non è più Pastore secondo Dio. O abbandona le pecore al peccato, alla disobbedienza, alla trasgressione, all’immoralità, all’idolatria, oppure si serve delle pecore per pascere se stesso. Sono stati i Pastori la vera causa del traviamento del popolo di Dio.
Nel profeta Osea sono essi i responsabili di ogni disastro morale, spirituale, economico, politico, sociale:
A queste parole così severe, si aggiungono quelle del profeta Isaia con le quali il Signore denuncia un degrado mai raggiunto prima:
Quando i pastori raggiungono questi abissi di immoralità, per il popolo non vi è alcuna speranza di salvezza. Esso è consumato da idolatria e immoralità. Anche ai tempi di Gesù la condizione spirituale e morale del popolo di Dio era pessima, sempre a causa dei pastori. Essendo scribi, farisei, sadducei, capi dei sacerdoti, anziani del popolo, tutti intenti a curare la gloria delle loro persone, delle pecore loro affidate non se ne interessavano. Anzi le angariavano con le loro umane tradizioni, fatte passare per Legge di Mosè e per divina volontà. Sono stati questi pastori che hanno voluto la morte di Gesù per crocifissione.
Gesù è il Buon Pastore, il Bel Pastore che prende a cuore la cura delle pecore che il Signore ogni giorno gli manda. Non solo. Manda i suoi discepoli in missione perché manifestino ad ogni uomo la grande misericordia con la quale il Signore Dio ha stabilito di amare il suo gregge. Ciò chiede loro di fare è ciò che Lui sta facendo, e per questo dona loro il potere di operare segni e prodigi. Il fine della compassione è però una solo: convincere gli uomini che il regno di Dio è in mezzo a loro. Tutto però dovrà essere vissuto con uno stile di vita nuovo, virtuoso, avvolto dalla grande gratuità. Così predicando, operando, vivendo, essi si renderanno credibili e gli uomini potranno aderire al loro invito alla conversione e così entrare nel regno che viene.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci discepoli di Gesù dallo stile altamente evangelico.
Preghiamo per le vocazioni e per i religiosi!
Commento a cura del Movimento Apostolico
Fonte www.lachiesa.it
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