Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
La religione è vera se è incarnazione nella vita di colui che crede in tutta la Parola del suo Dio e Signore. Essendo la fede una realtà dinamica, anche la verità è dinamica e di conseguenza anche la sua incarnazione nella vita di ogni singolo credente. Un’opera che non è incarnazione della Parola di Dio mai dovrebbe appartenere alla religione, perché non è frutto della fede, non è frutto della verità. Se poi l’’opera è addirittura immorale in sé, allora oltre alla sua inutilità vi è anche il peccato di profanazione del nome santissimo del nostro Dio e Signore.
Ogni buon ministro di Dio deve educare il popolo ad incarnare la Parola, solo essa. È questo il culto che il Signore desidera. Altri culti potrebbero essere artificiali e sono tutti artificiali quei culti o quelle opere religiose nei quali la persona resta fuori. Essa non viene per nulla intaccata nella sua essenza di non vita, di peccato, di morte.
Con Dio vi è un rapporto stabilito dall’uomo e non da Dio. Spesso il rapporto o il legame è sostituito. Si abolisce quello voluto da Dio, se ne vive uno stabilito dall’uomo. Quando il ministro del Signore non educa il popolo sul giusto rapporto o relazione, Dio interviene e denuncia la disonestà o l’immoralità del ministro. Leggiamo in Malachia.
Oh, ci fosse fra voi chi chiude le porte, perché non arda più invano il mio altare! Non mi compiaccio di voi – dice il Signore degli eserciti – e non accetto l’offerta delle vostre mani! Poiché dall’oriente all’occidente grande è il mio nome fra le nazioni e in ogni luogo si brucia incenso al mio nome e si fanno offerte pure, perché grande è il mio nome fra le nazioni. Dice il Signore degli eserciti. Ma voi lo profanate quando dite: «Impura è la tavola del Signore e spregevole il cibo che vi è sopra». Voi aggiungete: «Ah! che pena!». E lo disprezzate. Dice il Signore degli eserciti. Offrite animali rubati, zoppi, malati e li portate in offerta! Posso io accettarla dalle vostre mani? Dice il Signore. Maledetto il fraudolento che ha nel gregge un maschio, ne fa voto e poi mi sacrifica una bestia difettosa. Poiché io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.
Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho già cambiate, perché nessuno tra voi se ne dà premura. Così saprete che io ho diretto a voi questo monito, perché sussista la mia alleanza con Levi, dice il Signore degli eserciti. La mia alleanza con lui era alleanza di vita e di benessere, che io gli concessi, e anche di timore, ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome. Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca né c’era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha fatto allontanare molti dal male. Infatti le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca insegnamento, perché egli è messaggero del Signore degli eserciti. Voi invece avete deviato dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete distrutto l’alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti. Perciò anche io vi ho reso spregevoli e abietti davanti a tutto il popolo, perché non avete seguito le mie vie (Mal 1,10-2,9).
Gesù è il Perfetto, il Santo, il Vero ministro, perché l’unico e solo Mediatore tra Dio e l’umanità. Lui deve insegnare ad ogni uomo il vero culto, la vera religione, quella che è adorazione di Dio in spirito e verità. Ecco l’otre nuovo, la vera religione. Il vino nuovo è la perfetta obbedienza a Dio che si fa in Lui olocausto, sacrificio sulla croce.
I veri ministri del Signore sempre educano il popolo del Signore ad offrire il vero culto, che è la più alta obbedienza alla sua Parola. Per questo essi sono ministri della Parola.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri adoratori di Dio.
Commento del Movimento Apostolico
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