In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Gesù non è un politico che per avere qualche voto in più promette mari e monti, sapendo di mentire e di ingannare le persone alle quali si rivolge. Tra il politico, a qualsiasi schieramento esso appartenga la sostanza non cambia, e Gesù vi è lo stesso abisso invalicabile che separa Lazzaro che è nel seno di Abramo e il ricco cattivo che è consumato dalle fiamme eterne del fuoco inestinguibile.
Gesù non inganna, non dice parole di adulazione, non promette nulla per la terra. Lui viene dal Cielo per trappare anime alla terra, all’inferno e portarle nel Cielo passando non attraverso un giardino incantato, bensì per la sola via della croce. Chi vuole andare dietro di Lui, deve seguire solo Lui, ascoltare solo Lui, obbedire solo a Lui. Deve abbandonare ogni ideologia, ogni filosofia, ogni dottrina economica e finanziaria.
Quanto appartiene a questo mondo deve essere lasciato, abbandonato. Anche padre, madre, fratelli, sorelle, parenti, amici, professori, dottori, scienziati, maestri devono essere abbandonati. Non si può seguire Cristo Signore ascoltando questo o quell’altro teologo di grido, di fama. Anche questo mondo di finzione teologica va cancellato. Cristo e solo Lui. Gli altri dietro di Lui, sempre, in eterno.
Questa chiarezza oggi manca a quanti si dicono discepoli di Gesù. Si seguono molti maestri umani, molte guide umane, molti professori umani, molti teologi umani, molti filosofi umani, molti scienziati umani che dicono cose opposte, contrarie a quanto insegna Gesù Signore. Per cui è necessario che ognuno scelga chi seguire: se il teologo o il professore di grido che asserisce che non vi è l’inferno oppure Gesù che lo afferma. Lui è venuto proprio per questo: per liberare l’uomo dalla perdizione eterna. Perché ascoltando la sua voce non muoia, ma abbia la vita eterna nel suo nome.
La croce che Gesù ci chiede di prendere per poter andare dietro di Lui è proprio questa: liberarsi da ogni persona che ci chiede di essere nostro maestro, nostra luce. Dire ad un padre, ad una madre, ad un fratello: “Tu non sei mia luce, mia luce è solo Cristo Gesù”, costa. A volte ci si deve mettere contro la loro volontà, desideri, richieste. Ma è solo questa rinuncia la via della vita, non ve ne sono altre.
Gesù non vuole fraintendimenti e ribadisce con fermezza di Spirito Santo il suo pensiero. Chi decide di andare dietro di Lui, deve sapere che non può farlo per un giorno. Se avverte nel suo cuore che non riuscirà a seguirlo per sempre, che neanche inizi. È stoltezza iniziare e non portare l’opera a compimento. Saremo derisi nel tempo e nell’eternità. Abbiamo iniziato a costruire, ma poi non abbiamo terminato il lavoro.
Non si può essere cristiani a tempo, a ore, a circostanza, a convenienza, secondo la propria volontà. Si deve essere discepoli di Gesù sempre, perennemente dietro di Lui, in ascolto della sua voce, in obbedienza ad ogni sua Parola. La perseveranza deve essere sino alla fine, altrimenti non si entra nel regno della vita. Si rimane fuori dell’ovile eterno per sempre. Questa verità va scritta in ogni cuore. Con Gesù sempre.
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