Erano come pecore che non hanno pastore.
Lettura e commento al Vangelo di Sabato 8 Febbraio 2020 – Mc 6,30-34: Erano come pecore che non hanno pastore.
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In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
Commento a cura di Paolo Curtaz
Meraviglia la costante attenzione che Gesù manifesta verso chi gli sta accanto. Capace di profonda empatia, l’arte di mettersi nei panni degli altri, sa gioire della gioia degli apostoli appena tornati dalla loro missione e compatire la folla che lo raggiunge per ricevere una Parola che possa illuminarla.
Deciso a regalare qualche giorno di riposo ai suoi collaboratori più stretti, ritiratosi in un luogo deserto, appena vede la gente che ha percorso chilometri per raggiungerlo, invece di irritarsi per le vacanze saltate (io avrei fatto così!), prova compassione e dona loro un insegnamento.
Ancora oggi cerchiamo chi ci sazia l’anima, chi ci offre una Parola che nutre, non che affama e svuota, una Parola che convince e converte, che offre una prospettiva nuova sulle cose e su noi stessi.
Più del pane, assieme al pane, la Parola di Dio può saziare il nostro cuore e orientare la nostra vita.
Viviamo, oggi, attenti alle persone che ci stanno accanto, ai loro bisogni profondi. Impariamo la compassione e, se opportuno, seminiamo la Parola che ci ha saziati e che tanto può donare a chi incontreremo.
Fonte lachiesa.it