Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
Il brano del Vangelo che oggi viene sottoposto alla nostra riflessione e meditazione viene in nostro soccorso perché noi comprendiamo meglio e di più cosa è esattamente la conversione teologica. È il passaggio dal dovere, dal diritto, dall’obbligo alla compassione, alla carità, all’amore che va infinitamente oltre il dovere, il diritto, l’obbligo. La compassione è vivere sulla nostra terra la stessa dimensione divina del Padre nostro celeste. È portare il suo cuore nel nostro e mostrare attraverso il nostro tutta la potenza del suo amore, della sua pietà, della sua misericordia.
La conversione teologica è cambiare radicalmente modalità di pensare, valutare, discernere, argomentare. Nella morale cinque pani sono cinque pani. Dati i cinque pani, siamo liberi da ogni altro obbligo. Niente abbiamo e niente possiamo dare. Se invece abbiamo operato la conversione teologica, siamo entrati nella vera fase evangelica della nostra esistenza, il niente non esiste più. Ce lo conferma San Pietro.
Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto (At 3,1-10).
Per Pietro non esiste il niente. Esiste Dio che è il Tutto per Lui. Esiste la sua vera conversione a Cristo Signore. Il niente è trasformato da lui in un possente miracolo. Lui ha Dio, ha Cristo Gesù, ha lo Spirito Santo che lo ispira, lo conduce, lo illumina, lo muove perché agisca secondo la sua nuova verità. Nella conversione teologica tutto cambia nella vita di un uomo, perché cambiano tutti i parametri del suo pensiero. Questa conversione è lunga, assai lunga, mai potrà dirsi perfetta, completa. Ogni giorno siamo chiamati a convertirci ad essa, pena il fallimento della nostra fede.
I discepoli camminano con il Maestro, ma ancora pensano con i pensieri della terra. Son con Lui, ma non sono convertiti al suo pensiero, alla sua verità, al suo mistero. Per loro il niente è niente, il poco è poco, il deserto è deserto. Queste categorie di pensiero non esistono per Gesù Signore. È questa la conversione teologica: la cancellazione dalla propria mente e dal proprio cuore di tutti i parametri del pensiero umano. Ancora gli Apostoli pensano secondo gli uomini. Cristo Gesù pensa secondo Dio, non secondo la Legge di Dio data a Mosè, ma secondo il cuore del Padre, nel quale Lui perennemente abita. Per il Padre il niente è il tutto e il deserto è un giardino. Per Lui cinque pani sono una ricchezza. Con essi si può creare un mondo nuovo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci dal pensiero nuovo.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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