Gv 16,5-11 Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito. In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato». Ognuno di noi deve compiere un tratto della storia che Dio vuole scrivere con l’umanità. Poi deve lasciare tutto lo spazio agli altri. È stato così con Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Aronne, Giosuè, tutti i profeti che Dio ha chiamato per fare assieme a loro un tratto di storia con il suo popolo. Samuele esce dalla storia del suo popolo sottoponendosi al giudizio dei figli di Israele sul suo operato da Giudice. |
Allora Samuele disse a tutto Israele: «Ecco, ho ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete detto e ho costituito su di voi un re. Ora, ecco che il re procede davanti a voi. Quanto a me, sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra voi. Io ho camminato dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. Eccomi, pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l’asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!». Risposero: «Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto offesa, né hai preso nulla da nessuno». Egli soggiunse loro: «È testimone il Signore contro di voi, ed è testimone oggi il suo consacrato, che non trovaste niente in mano mia». Risposero: «Sì, è testimone».
Samuele allora invocò il Signore, e il Signore mandò subito tuoni e pioggia in quel giorno. Tutto il popolo ebbe grande timore del Signore e di Samuele. Tutto il popolo perciò disse a Samuele: «Prega il Signore, tuo Dio, per noi tuoi servi che non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati il male di aver chiesto per noi un re». Samuele disse al popolo: «Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno non allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto il cuore. Non allontanatevi dietro nullità che non possono giovare né salvare, perché appunto sono nullità. Certo, il Signore non abbandonerà il suo popolo, a causa del suo grande nome, perché il Signore ha deciso di fare di voi il suo popolo. Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi e di indicarvi la via buona e retta. Solo temete il Signore e servitelo fedelmente con tutto il cuore: considerate infatti le grandi cose che ha operato tra voi. Se invece vorrete fare il male, voi e il vostro re perirete» (1 Sam 12,1-25).
Questa legge è universale. Vale per Papi, Vescovi, Presbiteri, Diaconi, Fedeli Laici, Padri e Madri, Professori, Scienziati, Filosofi, Teologici, Politici, Burocrati, Persone esperte di finanza e di economia. Anche lo Sport è soggetto a questa legge. La storia cammina sempre in avanti. Gli uomini devono lasciare lo spazio da essi occupato nella storia perché altri lo occupino e la facciano progredire verso l’avvento dei cieli nuovi e della terra nuova. Anche San Paolo la vive e la manifesta. Il tempo viene per tutti.
Io infatti sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione (2Tm 4,6-8).
Per Gesù questa legge vale solo per tre giorni, il tempo necessario per offrire al Padre il sacrificio dalla croce e poi risorgere. Ha lasciato la storia solo visibilmente. Invisibilmente Lui è sempre con la sua Chiesa, con i suoi discepoli, i suoi ministri. Nessuno è orfano di Lui. Questa assenza momentanea era necessaria perché è dal suo corpo trafitto che doveva sgorgare lo Spirito Santo e la grazia della redenzione.
Ora la Chiesa è doppiamente forte: della presenza di Cristo Signore e dello Spirito Santo. Insieme da dentro l’uomo e di fuori dall’uomo la conducono sulla via della verità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci il nostro tempo.
Commento del Movimento Apostolico