Videro Gesù camminare sul mare.
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
Il desiderio di essere sempre e tutto dal Padre, che arde nel cuore di Cristo, non è artificiale, imposto da regole esterne, come fosse un obbligo rituale. Esso è esigenza di vita. È come se Gesù ogni giorno si dovesse ricaricare del Padre, impregnare di Lui, immergersi in Lui, temprarsi in Lui, vivificarsi in Lui. Gesù non può vivere se non immerso nel Padre suo e non può dare vita al mondo se non quotidianamente attinta da Lui. Il suo desiderio è esigenza di natura, è necessità di redenzione e di salvezza.
Cosa è la salvezza? È dare ad ogni uomo il Padre. Non però il Padre che vive nel cielo, bensì il Padre che è divenuto vita eterna, verità, santità, giustizia, compassione, speranza, purissima fede nel nostro cuore. Possiamo definire la salvezza vera missione materna. La madre concepisce e dona al mondo la vita. Non dona ciò che ha ricevuto, dona ciò che nel suo seno è divenuto nuova vita, nuove esistenza. La madre non nutre il bambino da lei messo alla luce con alimenti esterni alla sua stessa vita. Assume gli alimenti e li trasforma in vita per il suo bambino.
Se noi pensiamo così la salvezza, allora non si dona agli altri la Parola di Dio letta in qualche libro della Scrittura Santa. Si dona la Parola da noi concepita e fatta divenire nuova vita in noi. Non si nutre l’uomo di verità, carità, speranza fuori di noi, ma della verità, della carità, della speranza che si è trasformata in nostra vita. Gesù non diede puramente e semplicemente la vita eterna, lo Spirito Santo ricevuti dal Padre. Diede la vita eterna e lo Spirito Santo trasformati, divenuti sua vera vita. Li dona facendoli sgorgare dal suo costato aperto sulla croce. Li dona come vero nutrimento materno. Come una madre dona vita ai suoi piccoli attraverso il suo stesso sangue, allo stesso modo Gesù dona vita per mezzo del suo sangue e della sua carne. Vera missione materna di Gesù Signore. Vera missione materna di tutta la Chiesa.
A che serve allora la preghiera a Gesù Signore? A immergersi nel Padre, a divenire vita eterna in tutta la sua umanità, a ricolmarsi di Spirito Santo, facendosi Spirito del suo spirito e alito del suo alito. Nella preghiera il suo corpo diviene tutto spirituale, la sua anima si fa vita eterna, il suo spirito diviene sapienza, verità, giustizia, intelligenza. Con la sua natura umana tutta impregnata di Dio, può andare nel mondo per dare Dio ad ogni uomo. Può operare salvezza, redenzione. Può illuminare con la stessa luce del Padre, nella potenza dello Spirito Santo. In questa immersione nel Padre Gesù non vuole testimoni, occhi indiscreti, persone che lo disturbino, persone pettegole che vanno in giro a riferire cose che non sono o che vengono male interpretate. In questa immersione lui vuole essere solo, completamente solo e per di più di notte. Nessuno deve sapere, vedere, riferire, pensare, interpretare, immaginare.
Immerso nel Padre, Gesù può dare al suo corpo una dimensione di spirito. Può camminare sul mare. Può manifestare ai suoi discepoli questa altissima dimensione della sua vita. Non è una dimensione abituale, è solo momentanea. Essa però serve ad insegnare ai discepoli che se vogliono anche loro camminare sulle forze del male, ogni giorno devono immergersi nel Padre. Divenire vita eterna del Padre. Trasformarsi in carità e in amore del Padre. Il giorno in cui lasceranno questo contatto giornaliero con il Padre, essi affonderanno. Il male li travolgerà. Il peccato li ucciderà. Mancherà in loro quella potente forza spirituale che consentirà di vincere tutte le forze contrarie.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, immergeteci nel Padre sempre.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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