Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
I miracoli di Gesù si rivestono tutti di segni che devono portare la mente ad accogliere la verità in essi rivelata, manifestata. Si potrebbe scrivere il mistero di Gesù solo mettendo uno dietro l’altro tutti i miracoli da Lui compiuti ed evidenziando la verità in essi contenuto, allo stesso modo che si conosce il mistero di Dio mettendo in luce la verità contenuta in ogni segno da Lui operato in Egitto e lungo tutto il cammino verso la Terra Promessa. Oggi Gesù guarisce un sordomuto. Chi non ha mai sentito parlare di Dio, neanche potrà mai dire Dio. Chi è Gesù? Colui che viene per rivelarci chi è il vero Dio in modo che ognuno di noi potrà dire sempre parole di verità, di luce sul suo mistero. Aprire l’orecchio del muto è opera riservata al Messia del Signore.
Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. Io sono il Signore: questo è il mio nome; non cederò la mia gloria ad altri, né il mio onore agli idoli.
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