Oggi il Vangelo ci presenta Gesù nello stesso tempo molto severo e molto indulgente. “Guai a coloro per cui avvengono gli scandali! È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare”; ma: “Se un tuo fratello pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai”.
Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
Parola del Signore
Commento a cura di don Giampaolo Centofanti
Gesù sa che si possono commettere errori per assenza della grazia adeguata ma anche afferma che quando la grazia adeguata è stata ricevuta diventa una grave responsabilità scandalizzare gli altri, specie gli inermi… Ciò non esclude la misericordia senza confini di Dio ma evita che la misericordia di Dio diventi causa l’insensibilità al male provocato agli altri. Questa infinita misericordia turba i discepoli, che non si sentono pronti a donarla anch’essi all’infinito. Essi intuiscono per grazia che l’unica via per lasciarsi portare nell’amare di Dio stesso è la continua crescita nella fede. È la fede che sposta le montagne delle umane resistenze alla luce divina e dona di camminare sulle acque.