Vangelo del giorno: Giovedì, 17 Novembre 2022
Lettura e commento al Vangelo di oggi, 17 Novembre 2020 – Lc 19,41-44: “Se avessi compreso quello che porta alla pace!”
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Parola del Signore
Commento a cura Don Ferdinando Bergamelli SDB
Luca nel Vangelo odierno ci presenta Gesù in cammino verso Gerusalemme, ove presto si compirà il suo mistero di passione, morte e risurrezione. Contemplando dall’alto il panorama della città, Gesù si commuove e scoppia in un pianto dirotto.
Questo pianto del Signore sulla sua città è sconvolgente e ci lascia pensosi e turbati! Perché queste lacrime dell’Uomo-Dio? Esse rappresentano l’estremo appello profetico di Gesù alla conversione. Quella di Gesù è l’ultima “visita” del Signore al suo popolo, una venuta che potrebbe portare la pace e la salvezza definitiva, secondo le Scritture e i Profeti. Ma di fronte alla cecità e al rifiuto ostinato di Gerusalemme, a causa dei suoi rappresentanti, non resta che l’annuncio della rovina.
Una rovina culminata con l’assedio e la caduta della città di Gerusalemme e del tempio ad opera degli imperatori Vespasiano e Tito. La città è stata cieca e non ha compreso e afferrato l’occasione propizia: «quello che porta alla pace è stato nascosto ai tuoi occhi».
Gesù non può fare nulla, perché è impotente di fronte al libero rifiuto dell’uomo. Non gli rimane che piangere!…
Rifiutare Gesù quindi è rifiutare la «visita» di Dio, l’estrema occasione propizia che non bisogna lasciar passare invano. Questa occasione è indicata come «quello che porta alla pace», tutto il contrario di quello che poi accadrà realmente a Gerusalemme. Rifiutare Gesù è rifiutare la pace!
Concludo con un invito accorato: chiediamo al Signore, con una preghiera intensa e prolungata, che cessino le guerre attualmente in corso in questo terzo millennio in tante parti del mondo e che i responsabili delle nazioni siano uomini coraggiosi e aperti ad accogliere la «visita» di Gesù Re della Pace, prima che sia troppo tardi. Almeno le lacrime dell’Emanuele ci convincano più del timore dei suoi castighi!