Lettura e commento al Vangelo di Martedì 8 Novembre 2022. Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
Lc 17,7-10 – Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Cosa è stato ordinato all’uomo? La risposta viene a noi attraverso il profeta Michea. Quest’uomo vorrebbe fare tante cose per il suo Signore. Esse però non sono state ordinate da Lui. A Lui non sono gradite. Non sono dalla sua volontà, cuore, mente.
Cosa ha chiesto il Signore ai figli d’Israele? La perfetta osservanza della sua Legge, dei suoi Statuti e Comandamenti. Dio chiede solo l’obbedienza, tutta l’obbedienza a tutta la sua Legge. Altro non chiede, altro non va fatto. Cosa chiede Gesù ai suoi discepoli? Che mettano in pratica la sua Parola. Al suo Vangelo Lui chiede perfetta obbedienza, domanda tutta l’obbedienza, senza mai venire meno ad essa. Quando la nostra obbedienza è perfetta, allora ci si deve dichiarare servi inutili. Perché inutili? Perché ogni altra cosa la farà per noi il nostro Dio, secondo la sua promessa.
Se il Signore non mette la sua benedizione, il cielo è di rame, la terra di ferro, gli alberi di pietra, le piante di marmo, gli anima di stoppa, ogni altra cosa per noi diviene pula. Mentre quando tutto si fa dall’obbedienza alla Parola, la benedizione del Signore riempie cuore, anima, spirito, mente, casa. Non si ha niente nella benedizione e il niente è tutto.
Nella non benedizione si ha tutto e il tutto si trasforma in un niente. Si mangia, ma non ci si sazia, si beve e non ci si disseta, ci si copre ma non ci si ripara.
Uno dei compiti legati alla missione apostolica è quello di insegnare non il Vangelo, ma a vivere il Vangelo mostrando come esso va vissuto in ogni momento della nostra quotidiana esistenza. Si deve insegnare ad obbedire al Vangelo, obbedendo. Se non si obbedisce neanche si può insegnare come si obbedisce. Gesù ha chiesto il rinnegamento e si è rinnegato. Ha chiesto di prendere la croce e l’ha presa. Ha chiesto di vivere la Parola e l’ha vissuta tutta, senza tralasciare di essa neanche un trattino. Lui è il vero servo inutile. Ha fatto quanto gli è stato chiesto di fare. Ogni altra cosa l’ha fatta per Lui il Padre: lo ha innalzato nel più alto dei cieli e lo ha costituito Signore.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che la nostra obbedienza al Vangelo sia perfetta.
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