Vangelo del giorno – Giovedì, 3 agosto 2023
Lettura e commento al Vangelo di Giovedì 28 Luglio 2022 – Mt 13,47-53: “Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.”
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?».
Gli risposero: «Sì».
Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
Parola del Signore
Commento a cura di Paolo Curtaz
Eppure è stato chiaro il Signore, difficile manipolare le sue parole, interpretarle in altro modo! Parla di rete che raccoglie pesci buoni e meno buoni e dice che sarà proprio il Signore, alla fine dei tempi, a fare la selezione. Il Signore, non noi. E alla fine dei tempi, non oggi.
Invece viviamo con insofferenza il fatto che nella Chiesa, a volte nella nostra comunità di appartenenza, ci siano cristiani che giudichiamo poco seri o troppo antiquati o fanatici.
Questa evidenza rovina l’idea di Chiesa pura e santa che inconsciamente portiamo nel cuore, la Chiesa dei perfetti, la Chiesa dei migliori che non è mai stata l’idea di Chiesa che Cristo ha voluto.
Smettiamola con l’idea di dividere sempre il mondo separando i buoni (e casualmente ci siamo anche noi fra questi…) e i malvagi.
Il confine passa dentro di noi, nelle nostre anime: grano e zizzania crescono dentro di noi, non attorno a noi.
Perciò facciamo come ha saputo fare Matteo, scriba per il Regno, sappiamo valutare con intelligenza le dinamiche nuove del discepolato, sappiamo guardare alla novità assoluta che Gesù è venuto a portare, senza cadere nelle solite visioni piccine che portiamo nella testa.